FORMIA – “Per ben 4 anni il Sindaco Bartolomeo e Forza Italia hanno sempre negato di avere un accordo (che permetteva al sindaco di ‘mal amministrare’ e a Forza Italia di raccogliere le briciole che cadevano dal tavolo) ma finalmente ieri sera siamo riusciti a farli uscire allo scoperto. Del bilancio non interessava nulla né al sindaco né a Forza Italia! Uno spettacolo non degno di una città come Formia che ha visto prima il voto contrario, mal calcolato, sul bilancio da parte di Forza italia e ieri sera dopo un accorato appello del Sindaco ormai spacciato al senso di responsabilità un patetico ribaltone”. Lo dichiarano Centristi x Formia e Generazione Formia.
“Un voto chiesto dal sindaco – continua la nota – per responsabilità a scatola chiusa infatti non è stato presentato un mini programma di fine mandato, quindi ci chiediamo su cosa è stata chiesta la fiducia?semplice a questo punto la risposta, Su qualche interesse comune come appalti, global service, sulla poltrona del Consorzio o magari qualche altro progetto “illuminante” arrivato negli uffici lavori pubblici nelle ultime ore. Nello spiegare il lorodisappunto alla venuta del commissario sono stati a dir poco ridicoli, infatti Forza Italia con gli stessi consiglieri presenti in aula ieri qualche anno fa ha sfiduciato il Sindaco Miele aprendo le porte al Commissario, Bartolomeo invece si dimise, facendo arrivare anche lui un commissario, per inseguire il sogno mai avverato della Camera dei Deputati.
Questo accordo sottobanco ha caratterizzato tutte le operazioni di questa sciagurata consiliatura e se nella votazione sul bilancio è venuta palesemente a Galla è grazie all’unica opposizione che con serietà,competenza ed onestà è rimasta in consiglio senza scendere a compromessi.
Noi dal canto nostro rimaniamo fedeli al mandato dei nostri elettori a differenza dei ribaltonisti e continueremo a lavorare per dare un nuovo governo alla città con tutte quelle forze politiche associazioni e semplici cittadini che sono alternativi a questo governo pd-fi e soprattutto a questo modo di governare che elegantemente definiamo non trasparente”.