GAETA – Il comune di Gaeta pignorato per colpa della ….Regione Lazio. La consolidata alleanza elettorale e, prima ancora amministrativa, tra Forza Italia ed una componente del partito Democratico non c’entra nulla in questa vicenda che ha visto una delle ultime e consolidate realtà imprenditoriali del sud-pontino, il Csa, il Centro Servizi ambientali di Castelforte, bussare con forza alle porte della tesoreria del Comune di Gaeta. E così un atto di pignoramento è diventato esecutivo presso la filiale cittadina del Monte dei Paschi di Siena che svolge il servizio di tesoreria per conto dell’amministrazione comunale. L’impresa di Castelforte ha chiesto ed ottenuto il “blocco” di circa 40mila euro presenti nei conti del Comune. E’ la somma che il Csa rivendica quale differenza per l’incarico svolto , tra il 2013 ed il 2015, per lo smaltimento e trattamento dei rifiuti di Gaeta presso il proprio e avveniristico centro nelle campagne tra Castelforte e Suio. Il Csa, ad onore del vero, è stato, seppur in ritardo, liquidato dal comune per il servizio svolto ma i rapporti tra il privato e la Giunta Mitrano si sono incrinati quando al Regione Lazio ha deciso di adeguare, ritoccandole verso l’alto, le tariffe per lo smaltimento e trattamento dell’immondizia gaetana. L’imprenditore ha deciso di corrispondere alla Regione quanto dovutole confidando in un gesto di “buona responsabilità” da parte dell’ente committente, il comune di Gaeta. Questo auspicio è rimasto tale. C’è stata una fitta corrispondenza epistolare, prima alcune lettere bonarie a versare nelle casse del Csa la differenza tra le spettanze previste dal contratto di incarico e gli aumenti tariffari applicati – ed è questo il motivo del contendere – dalla Regione Lazio con effetto retroattivo. Sono sopraggiunte poi le diffide legali, gli atti ingiuntivi e finanche il pignoramento di 40mila euro, somma che il comune non ha voluto mai riconoscere temendo di incappare in un altro debito extrabilancio per un importo non previsto nei diversi bilanci di previsione e, tantomeno, in quelli consuntivi. Il Csa le ha provate tutte a vedersi riconoscere questa somma inviando al comune di Gaeta i bonifici inviati alla Regione Lazio e gli inviti di quest’ultima a regolarizzare i pagamenti con gli aumenti tariffari retroattivi. Ma non c’è stato verso, nonostante alla guida del settore ambiente del comune di Gaeta ci sia un dirigente di Castelforte, di cui è stato, peraltro, a più riprese sindaco: Pasquale Fusco. Naturalmente il Csa non vuole demordere e ha annunciato che i 40mila euro liviteranno con gli interessi nel tempo se il comune non dovesse regolarizzare il proprio debito. Questa incredibile situazione si è creata nella fase in cui stenta a decollare a Gaeta il completamento del sistema “porta a porta” della raccolta differenziata dei rifiuti sull’intero territorio comunale. A svolgere il servizio dovrebbe essere l’Eco Car che ha fatto rilevare come l’estensione del “porta a porta” – con la conseguente eliminazione delle “isole ecologiche” – presupporrebbe la modifica del capitolato di gara e, vista la situazione finanziaria del comune non proprio idilliaca, si attendono tempi migliori. E l’estate – contrariamente al refrain musicale dei fratelli Righeira, sta arrivando….