FORMIA – Francesco Carta, coordinatore del circolo “Giuseppe Piancastelli – Giuseppe Diana” di Formia e membro della Direzione Provinciale del Partito Democratico interviene sulla crisi politico amministrativa che ha portato il consiglio comunale sull’orlo dello scioglimento, poi rientrato a seguito del voto favorevole di Forza Italia sul bilancio. “Nessuno – spiega Carta –
nega la difficile fase dell’amministrazione di Formia. I consiglieri di SI hanno avuto modo di verificare, passo dopo passo, i tentativi fatti per ricomporre sul bilancio la vecchia maggioranza. E’ vero, siamo giunti al voto senza un attento confronto collegiale, con emendamenti presentati e poi ritirati fino all’ultimo secondo, ed è proprio sull’ultimo emendamento dei 180 mila euro alle manutenzioni e all’eventuale sostegno di FI che s’è determinata la rottura con SI. Nessuno nega le difficoltà che la maggioranza di centro sinistra ha avuto via via negli anni, con i rimpasti di giunta, le sostituzioni di assessori e gli abbandoni. Nessuno nega quante volte il confronto si sia arenato su dispute inconcludenti, ad esempio sulle commissioni e relative presidenze. Nessuno nega l’ultimo pomo della discordia relativamente alla Presidenza del Consiglio e alla perdita dell’ennesimo consigliere che ha ridotto ancor di più i risicati numeri della maggioranza; ma da questo a parlare di mutazione genetica del Partito Democratico e di un accordo strategico con Forza Italia ne corre, anzi direi che, chi lo afferma, lo fa in modo strumentale. La questione è stata subito molto chiara: la scelta era tra il commissariamento di 15 mesi della città ed il tentativo di un governo del Sindaco per proseguire nel programma che il centrosinistra si era dato per la città. Formia accusa ritardi terribili. In quasi trenta anni l’avvicendarsi delle amministrazioni di diverso colore hanno segnato sul piano regolatore (adottato dal centrosinistra e revocato dal centrodestra) ritardi enormi che non possiamo più permetterci. E l’elenco è lungo: dalle aree industriali dismesse (convenzioni ex D’Agostino due volte approvate e due volte revocate), porto turistico, pedemontana, ospedale, collegamento stazione ferroviaria-via Solaro (con 4 milioni e 800 mila euro distratti per rifare la piazza della stazione e la passerella della darsena sotto la Quercia), ex Colonia Di Donato (oggi sotto sequestro), allevamenti di pesci e cozze (da eliminare). Su questi temi non si può perdere un solo giorno. Il Sindaco ha chiesto di proseguire per poterli affrontare e su di essi saranno misurate le collaborazioni di ogni singolo consigliere e forza politica. C’è voluto tempo per portare questi progetti a maturazione, dovendo anche occuparci dei rifiuti solidi urbani con la costituzione della Formia Rifiuti Zero. Questa società del Comune di Formia si prepara ad affrontare la spesa di 3 milioni e mezzo di euro per il rinnovo del parco automezzi e, anche per questo, è necessario che ci sia un’amministrazione in carica. Non sono questioni che possa affrontare un commissario. È auspicabile che Sinistra Italiana e tutte le forze progressiste della città ritrovino le sintonie che emergono sui temi rappresentati e sul documento programmatico sottoscritto nel novembre 2016. Abbiamo bisogno di una straordinaria vicinanza della Regione Lazio, per il nuovo ospedale a servizio dell’intera comunità del Golfo, per la risoluzione delle licenze di pescicoltura, per l’attraversamento di Formia e la viabilità, per la portualità turistica, per le politiche sociali e giovanili. Sinistra Italiana è parte integrante della coalizione che governa la Regione Lazio. Il Presidente Nicola Zingaretti ha dichiarato di ricandidarsi alla guida della Regione nelle elezioni del 2018 con la stessa coalizione che lo ha eletto nel 2013. Questa è la nostra rotta, auspicando che Art. 1 MDP, Sinistra Italiana e tutti i progressisti di Formia, e del golfo, si uniscano su questa prospettiva”.