FROSINONE – Nella decorsa notte, una pattuglia della Guardia di Finanza del Nucleo Mobile di Frosinone, durante i servizi specifici disposti dal Comando Provinciale, nell’ambito del piano coordinato di controllo del territorio tra Forze di Polizia – previsto in sede di comitato provinciale per l’ordine e la sicurezza, presieduto dal Prefetto – avvista sulla “Monti Lepini” un’utilitaria che presenta la targa non leggibile perché vistosamente imbrattata con il fango
I Finanzieri decidono pertanto di intimare l’alt al veicolo e di procedere agli opportuni controlli, perché insospettiti dall’anomala presenza di terra sulle targhe, posteriore ed anteriore, mentre il resto della carrozzeria è pulito.
Come previsto dal piano, scatta il coordinamento tra le Forze di Polizia, tanto che i Finanzieri allertano la Sala Operativa della Questura, che subito invia sul posto una pattuglia della Squadra Volante.
Infatti, i tre occupanti, tutti con precedenti di polizia per reati di rapina aggravata, danneggiamento, rissa, oltraggio a Pubblico Ufficiale, mostrano immediato nervosismo e timore per il controllo che stavano subendo.
I Poliziotti, giunti prontamente sul posto, procedono con i Finanzieri alla perquisizione veicolare, che da esito positivo.
Sono rinvenute due bottiglie “incendiarie” ed altro materiale finalizzato alla stessa preparazione, zucchero compreso per un quantitativo di 2 kg.
Per i tre uomini, tutti 26enni e originari della provincia di Roma, condotti presso gli Uffici della Questura per gli accertamenti di rito, scatta l’arresto per fabbricazione e detenzione di armi da guerra.
Difatti, la normativa di settore equipara la bottiglia incendiaria alle armi da guerra e prevede l’arresto obbligatorio nella flagranza del possesso.
L’ipotesi più accreditata è che i tre volessero mettere in atto una truffa nei confronti dell’assicurazione, incendiando l’auto su cui viaggiavano, una vecchia Opel Corsa, stranamente assicurata per furto ed incendio.