MINTURNO – Per la Curia non è una resa ma solo un “periodo di tranquillità e riposo”. Il portavoce dell’Arcidiocesi di Gaeta, don Maurizio Di Rienzo, ha commentato sibillinamente la decisione di don Luca Macera, di 43 anni di Gaeta, di ottenere un periodo – non ancora quantificato – di lasciare il suo incarico di sacerdote presso la parrocchia di San Pietro a Minturno. Don Luca Macera aveva fatto, suo malgrado, parlare di sé tra febbraio e marzo quando fu vittima di ben tre episodi di stalking da parte di una donna di 47 anni di Formia che, separata e con evidenti problemi psichici e comportamentali, aveva assunto nei confronti del sacerdote una vera e pericolosa condotta persecutoria culminata prima con ammonimenti e poi con il suo arresto. Questa vicenda ha segnato molto il carattere mite, introverso ma sempre disponibile del religioso che ha chiesto ed ottenuto da parte del neo Arcivescovo di Gaeta, Monsignor Luigi Vari, la sua dispensa.
Sulla sua durata nessuno lo sa, tantomeno il sostituto di don Luca Macera, don Natalino Di Rienzo, il parroco di Suio balzato agli onori delle cronache quest’inverno per aver impartito il sacramento del battesimo al figlio dell’ex segretario nazionale di Sel Nicky Vendola e del compagno di origini castelfortesi Eddy Testa. Don Natalino Di Rienzo ha parlato di un mese la durata della sua “collaborazione” presso la chiesa di San Pietro di Minturno ma il vicario Foraneo, don Simone Di Vito, ha chiarito di non aver saputo nulla della “dispensa accordata a don Luca” e di averlo appreso a Formia venerdì scorso dallo stesso don Natalino “a mò di cortesia” in occasione della cerimonia presieduta da Monsignor Vari per il decennale della nomina di alcuni diaconi dell’Arcidiocesi.
Il suo portavoce, l’omonimo Don Maurizio di Rienzo, ha voluto precisare che don Luca non avrà altri incarichi fuori il territorio della diocesi.