GAETA – “Solo le maschere. Cronaca familiare ai tempi di Aldo Moro” è il titolo dell’ultimo lavoro di Alessandro Izzi che, ancora inedito e mai rappresentato, si è già aggiudicato un riconoscimento importante come il Terzo Premio nazionale Teatro Aurelio a Roma indetta dalla direzione del teatro omonimo e dall’associazione culturale Il raggio. Queste le motivazioni della giuria: «L’autore attraverso una scrittura lucida e attenta ai meccanismi teatrali, propone un testo attraverso cui ripercorrere in parallelo la storia del “rapimento Moro” e quella privata di una famiglia di teatranti. Costruzione efficace ed originale».
Il racconto è presto detto: Il giorno del ritrovamento del corpo di Aldo Moro, una famiglia prende possesso di un vecchio teatro di provincia. Il padre, anziano burattinaio da tempo malato, vorrebbe realizzare uno spettacolo di burattini sulla liberazione del presidente della democrazia cristiana, ma è tenuto a freno dai tre figli, spaventati non solo dalla temerarietà del progetto troppo in anticipo sui tempi, ma, soprattutto dalle sue precarie condizioni di vita. I due figli maschi, Paolo e Salvatore, sono poi indecisi sulla possibilità di cominciare a prendere parte attiva alla vita politica, tentati dalla lotta armata. Mentre fuori si accavallano gli eventi che conducono al drammatico ritrovamento del corpo di Moro, un’altra dolorosa ricerca anima le mura del vecchio teatro mettendo i personaggi e le loro maschere di convenienza in tragico confronto.
Il premio letterario, articolato in tre sezioni (poesia, narrativa e teatro) e con due sottosezioni a tema, è giunto quest’anno alla sua quinta edizione ed è diventato con il tempo un’interessante vetrina per un confronto diretto tra scrittori e pubblico e tra testo e scena.
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