ITRI – I consiglieri comunali di opposizione chiedono un consiglio comunale straordinario per verificare le incompatibilità di due consiglieri comunali. Di seguito una dura nota a firma congiunta. Si rimane ovviamente a disposizione dei soggetti interessati per eventuali repliche. “Sofocle diceva “Non si può conoscere veramente la natura e il carattere di un uomo fino a che non lo si vede gestire il potere.” Oggi vogliamo raccontarvi due vicende legate a questa amministrazione: l’incompatibilità ed i conflitti di interessi ancora irrisolti dei Consiglieri Comunali delegati MATTIA PUNZO e SILVERIO SINAPI.
Il consigliere MATTIA PUNZO è membro del direttivo della Pro Loco e contemporaneamente Consigliere delegato al turismo. La Pro Loco percepisce una quota di finanziamenti pubblici superiore al 10% (art. 63 comma 1 TUEL) del totale delle entrate dell’associazione. MATTIA PUNZO è contemporaneamente tra coloro che decidono se e quanti fondi destinare alla ProLoco (come consigliere comunale delegato) e tra coloro che beneficiano di questi soldi, gestendoli ed utilizzandoli (come membro del direttivo).
Al Consigliere Punzo ricordiamo che non serve essere nel direttivo per esercitare una passione, per fare volontariato: può continuare a frequentare la Pro Loco anche come semplice associato, rinunciando alla carica di membro del direttivo, come gli viene chiesto da più di un anno, anche da parte di membri della maggioranza stessa (e come peraltro ha fatto l’Assessore al Bilancio che della Pro Loco era anche tesoriere).
Il consigliere SILVERIO SINAPI è contemporaneamente Delegato all’Ambiente e Presidente dell’Azienda Faunistico Venatoria. Ovvero è contemporaneamente controllore e controllato della gestione di oltre 2000 ettari di terreno comunale. Premesso che nulla abbiamo contro l’Azienda Faunistica, anzi, evidenziamo come tale ostinazione a stare con il “piede in due scarpe” sia deleteria alla stessa Azienda. Come è possibile che lui da Consigliere Comunale delegato, essendo chiamato a controllare la modalità di gestione dei terreni, sia poi il gestore e beneficiario degli stessi?
Anche qui, si può coltivare una passione e sposare una causa anche senza cariche elettive. Perché Sinapi non si dimette da presidente dell’Azienda, lasciando lo spazio ad altre figure, come gli viene chiesto da più di un anno, anche da parte di membri della maggioranza stessa?
Ricordiamo che quando sussiste un’ipotesi di incompatibilità l’unica conseguenza è la necessità di scegliere quale delle due cariche si preferisce conservare: non abbiamo dubbi che i consiglieri decideranno di continuare ad onorare la carica di consigliere comunale alla quale sono stati democraticamente eletti.