ITRI – Salgono a quota 3 le incompatibilità di cui le opposizioni Movimento 5 Stelle, Cambiamo Itri ed Itri Nostra – Fdi intendono discutere in consiglio comunale. L’ultimo caso è abbastanza singolare in quanto l’assessore Colucci è contestualmente assessore al bilancio e membro del direttivo della Pro Loco, associazione che legittimamente riceve contributi dal comune per la propria attività di promozione del territorio. Ma in contestazione non sono i contributi in se stessi quanto il ruolo dell’assessore che riveste allo stesso tempo il ruolo di “controllore” in quanto in grado di influenzare la linea politica dell’amministrazione comunale, e di controllato, in quanto membro dell’associazione che quei contributi riceve e gestisce.
“Informiamo la cittadinanza – si legge in una nota congiunta delle tre sigle di opposizione – che abbiamo aggiunto anche l’assessore al bilancio Giovanni Colucci alla discussione sull’incompatibilità dei Consiglieri Comunali Punzo e Sinapi, per i quali tutta l’opposizione ha chiesto la convocazione di un Consiglio Comunale straordinario ed urgente.
Colucci aveva annunciato delle dimissioni di fatto mai avvenute, giocando sulla buona fede dei membri della minoranza e della maggioranza. Abbiamo invece purtroppo constatato che alla data di oggi 15 Maggio 2017 Punzo e Colucci sono, invece, ancora membri attivi del direttivo della ProLoco.
La nostra prudenza è stata legata anche alla delicatezza del ruolo che Colucci ricopre, avendo, come assessore delegato, ampio potere di disporre del bilancio ed essendo contemporaneamente membro del direttivo di un’associazione che riceve non pochi contributi pubblici.
Teniamo a sottolineare che, come opposizione, abbiamo abbondantemente aspettato che questi conflitti venissero risolti con un po’ di buon senso, ma dobbiamo constatare, con amarezza, che ad un anno dalle elezioni e, dopo le nostre ripetute denunce nei Consigli Comunali, ancora nulla è cambiato.
La situazione non è più sostenibile: non si può essere contemporaneamente controllori e controllati. A questo punto ci chiediamo: perché questa ostinazione che mette in imbarazzo la maggioranza stessa?