Sabato pomeriggio, verso le ore 16, una donna ultrasessantenne si recava presso il Commissariato di polizia per segnalare un giovane maniaco che, dopo averla seguita con un vecchio fuoristrada di colore bianco, le si fermava a fianco per mostrarle i genitali, masturbandosi. La coraggiosa donna, dopo aver messo in fuga l’individuo brandendo il suo ombrello, riusciva comunque a prendere il numero di targa, anche se parzialmente. Il fatto accadeva poco prima in località “Greci”, nota strada di campagna molto frequentata dagli amanti della podistica, fra i quali la stessa donna, lì proprio per la sua passeggiata pomeridiana. Personale della Squadra Volante si è subito messo alla ricerca del molestatore, mentre contestualmente l’addetto alla Sala Operativa consultava le banche dati al fine di ricostruire il reale numero di targa della vettura segnalata. Grazie anche alla sinergia con gli agenti della locale Squadra di polizia giudiziaria – nel frattempo anche loro alla ricerca unitamente alla vittima – è stato possibile individuare ed identificare il responsabile degli atti osceni. Dalla targa parziale si è giunti, quindi, ai dati del proprietario di quel veicolo, rinvenendolo nell’immediatezza parcheggiato proprio sotto la sua abitazione. Le descrizioni del maniaco, però, non coincidevano con l’intestatario del mezzo, anche per l’evidente differenza anagrafica. Scaltrezza e conoscenza del territorio da parte degli operatori di polizia permettevano di risalire ugualmente al responsabile, identificato, alla fine, in P. M., 20 anni, incensurato, figlio convivente del proprietario del veicolo. In base alla depenalizzazione del gennaio 2016 e non essendoci stata violenza né contatto fisico, non si è potuto procedere all’arresto, ma al responsabile degli atti osceni potrà essere inflitta una sanzione amministrativa fra €uro 5.000 e 30.000, in base alle eventuali valutazioni del giudice. Giova precisare che analoghe segnalazioni erano già state fatte nel recente passato, ma in maniera troppo vaga e mai da parte delle donne direttamente interessate, le quali, frenate, come troppo spesso accade, dall’estremo senso del pudore, non hanno mai inteso formalizzare nulla in merito. Questa volta, invece, la vittima, determinata dall’evitare il ripetersi di tali deplorevoli episodi, ha ritenuto fosse suo dovere civico ancor prima che suo diritto, segnalare tale episodio, il cui epilogo è stato di assicurare il responsabile alla giustizia ed interromperne tali condotte.