FORMIA – Che la maggioranza politica che sostiene il sindaco di Formia Sandro Bartolomeo si sia polverizzata, quasi a dissolversi sul piano numerico, la conferma, puntuale, è arrivata dall’elezione delle presidenze delle dieci commissioni consiliari dopo il loro rinnovo in consiglio comunale la scorsa settimana grazie ai voti del Pd e…di Forza Italia. Sinora l’attribuzione delle presidenze delle commissioni erano motivo di scontro all’interno di questa o di quella maggioranza. Invece l’esiguità dei componenti dell’ex coalizione di centrosinistra (Pd e “Ripartiamo Insieme”) e la scelta di Forza Italia di “far fare” hanno permesso al presidente del consiglio comunale di Formia, Sandro Zangrillo, di insediare le commissioni e di eleggere i rispettivi presidenti in pochissimi minuti quasi, in proporzione, a far arrossire il miglior Usain Bolt in una finale olimpica dei 100 metri…. Si è verificato – caso unico e raro nella recente storia delle commissioni consiliari al comune di Formia – che due consiglieri comunali, Loredana D’Urso e Salvatore Marciano, la prima del Pd, il secondo, neo capogruppo di “Ripartiamo insieme”, hanno assunto ciascuno la presidenza di ben due commissioni: Bilancio e cultura (D’Urso), Servizi sociali e “Beni Confiscati” (Marciano). Del resto quasi tutto confermato, o quasi. Il Pd – come da previsione – ha riconquistato le presidenze delle commissioni più significative, “Lavori pubblici, Promozione territoriale e turismo” (Pietro Filosa), “Urbanistica, programmazione territoriale e politiche abitative”( Ernesto Schiano), “Attività Produttive e Politiche del Lavoro”(Gennaro Ciaramella) e “Sanità” (Maria Antonietta De Meo) mentre all’”Ambiente e sostenibilità urbana” è stata eletta Miriam Cupo di “Ripartiamo Insieme”. Il quadro è stato completato dalla riconferma alla presidenza della commissione “Trasparenza” da un rappresentante dell’opposizione (come prevede lo Statuto comunale), Antonio Di Rocco, capogruppo di “Generazione Formia”.
Che il Pd sia diventato politicamente succube di Forza Italia la riprova è giunta nel momento in cui si trattava di eleggere il presidente della commissione speciale sui “Beni Confiscati”. Il consigliere Pd Gennaro Ciaramella aveva proposto – in totale buonafede – la rielezione del capogruppo di Sinistra Italiana, l’avvocato Giuseppe Bortone, anche per riconoscergli l’ottimo lavoro svolto sinora per la fruibilità, per finalità pubbliche e sociali, di alcuni beni confiscati alla criminalità organizzata e destinati dallo Stato al comune di Formia. Ma Sinistra Italiana non fa più parte della maggioranza dall’approvazione del bilancio 2017 ed inevitabile è scattato il veto del consigliere comunale di Forza Italia Gianluca Taddeo per la riconferma di Bortone che, elegantemente, ha ringraziato rifiutando la proposta del giovane Ciaramella. La presidenza, alla fine, è stata attribuita ad uno spaesato Salvatore Marciano che ha dovuto condividere il silenziose del sindaco Bartolomeo e l’imbarazzo per l’opzione di Forza Italia di dettare i ritmi, i tempi e le… persone all’interno della nuova maggioranza con il Pd.
Nel consiglio comunale per il rinnovo delle commissioni consiliari il capogruppo di Sinistra Italiana Bortone la scorsa settimana aveva auspicato un’equa rappresentanze di tutte le forze politiche risultando così un facile profeta: “Oggi – aveva detto – stiamo facendo un esercizio di democrazia che per me è un valore fondamentale. Viene prima dell’asfalto delle strade, di un contributo, di un piano regolatore. Viene prima di tutto. Si possono fare tante cose ma non hanno valore senza democrazia. Nel momento in cui accordi di tipo politico vengono camuffati e fatti passare come sotterfugi che non rispettano le intelligenze di noi tutti – aveva concluso – nessuno è nato ieri”.
Saverio Forte