CASSINO – «illegittimi, illeciti ed irragionevoli! Questi gli aggettivi adatti all’ordinanza emanata dal Sindaco di Cassino per il contenimento dei cinghiali lo scorso 21 aprile, della durata di 45 giorni». Così esordiscono gli ambientalisti di Fare Verde e Consulta dell’Ambiente di Piedimonte San Germano all’indomani delle prime battute di caccia al cinghiale (Sus scrofa). «E’ proprio di ieri mattina la notizia dell’abbattimento di n.° 2 esemplari di femmine adulte e un loro cucciolo (una delle 2 femmine in fase di allattamento) nel corso della battuta di caccia nella frazione di Caira. Una battuta di caccia cosiddetta “a braccata” con cani. Tutte operazioni illecite, ma comunque autorizzate dal Comune cassinate che, nonostante il recentissimo atto di formale diffida, continua a favorire quella lobby di cacciatori che sta danneggiando il settore agricolo e lo stesso ecosistema. Un silenzio da parte delle istituzioni alle nostre richieste, anche per quanto concerne l’accesso agli atti sul verbale del tavolo tecnico tra sindaci ed enti svoltosi a Cassino lo scorso 6 aprile, a cui seguirà l’esposto in Procura per omissioni d’atti d’ufficio. E’ sempre alla Procura della Repubblica di Cassino, oltre che a tutti gli altri enti di tutela ambientale – continuano Avella e Barbieri – che sia stati costretti a rivolgerci affinché si sospenda immediatamente questa “mattanza” del cinghiale che, come si è avuto modo di constatare, non risolve ma peggiora la situazione. E sì, se da un lato si pensa che l’abbattimento di cinghiali fuori dal periodo venatorio possa risolvere i problemi legati ad esso, dall’altro si creano squilibri nell’ecosistema, come la “perdita della sincronizzazione dell’estro e aumento della fecondità” (uccidendo le femmine conduttrici, le più esperte del branco che esercitano un controllo rigido sull’estro sessuale delle figlie e delle nipoti, il branco sbanda e le giovani femmine rimaste senza controllo della vecchia scrofa agiscono liberamente, facendo aumentare le nascite a dismisura). In più con la totale assenza di studi sulle dimensioni e strutture del suide (censimento faunistico). Insomma, una manna per i cacciatori e per il commercio illegale della carne di cinghiale, perché pare che queste 2 scrofe “conduttrici” e il loro cucciolo non siano stati registrate come capi abbattuti, bensì smembrate e spartite tra i partecipanti della battuta di caccia. Questo è quanto finora trapelato da chi, in modo coscienzioso, ci sta aiutando a far luce su queste ordinanze “ammazza-cinghiali”, in totale violazione delle Linee Guide dell’ISPRA. Siamo pronti – concludono gli animalisti – a dimostrare la nostra contrarietà con azioni di disturbo pacifiche alle prossime battute di caccia: la prima di mercoledì 24 e la seconda di domenica 28 Maggio».