MINTURNO – Ha interessato anche il sud pontino, Scauri in particolare, la brillante operazione anticamorra dei Carabinieri del Reparto territoriale di Aversa che, coordinati dal Procuratore Aggiunto della Dda di Napoli Giuseppe Borrelli, ha bloccato sul nascere l’attività criminale di quello che è considerato il gruppo emergente del clan Casalesi fazione Bidognetti, di cui abbiamo già dato notizia su Temporeale. I Carabinieri hanno notificato, infatti, cinque decreti di fermo nei confronti di Massimo Perrone, di 41 anni, di Emanuele Gatto, di 22 anni, di Vittorio Giarnieri, di 24 anni, di Luigi Moschino, di 35 anni e di Gaetano Celeste, di 40 anni, accusati, a vario titolo, detenzione illegale di armi e di materiale esplodenti con cui sarebbero stati compiuti, tra il dicembre 2016 e lo scorso maggio, diversi tentativi estorsivi ai danni di imprenditori e attività commerciali di Giugliano e Parere per conto della fazione, in fase di riorganizzazione, dei Bidognetti del clan dei Casalesi.
E una delle pistole che sarebbe stata utilizzato da questo nuovo gruppo di fuoco è stata sequestrata a Scauri dai Carabinieri diretti dal maggiore Antonio Forte, originario di Castelforte. Si tratta di una “Smith & Wesson” con matricola abrasa che Francesco Pugliese, di 39 anni, deteneva, occultata, nella sua abitazione di Scauri, per conto di Massimo Perrone, considerato il nuovo punto di riferimento della nuova geografia della fazione dei Bidognetti che con il sud-pontino ha sempre avuto un legame molto forte. Pugliese, dopo una perquisizione, è stato arrestato in flagranza e ha avuto i domiciliari in attesa del rito direttissimo.
Saverio Forte