VENTOTENE – Chiuse le urne per l’elezione diretta del nuovo sindaco di Ventotene e per il rinnovo del consiglio comunale, il secondo collegio del Tribunale del Riesame di Roma ha completamente annullato l’ordinanza di arresto notificata tre settimane dal Gip del Tribunale di Cassino Salvatore Scalera a cinque tra ex amministratori e tecnici del comune di Ventotene e imprenditori dell’isola, accusati di aver pilotare l’esito di alcuni appalti pubblici a favore di imprese “compiacenti” con l’intento di ottenere finanziamenti da parte della Regione e favorire anche il voto di scambio. E invece i giudici del Tribunale della Libertà, rimuovendo innanzitutto il vincolo associativo, hanno completamente accolto le istanze difensive dell’ex sindaco Giuseppe Assenso, dell’ex assessore al turismo del comune Daniele Coraggio, dell’ex responsabile della ripartizione tecnica comunale Pasquale Romano e degli imprenditori isolani Claudio Santomauro e Antonio Langella, sinora tutti agli arresti domiciliari.
I loro legali, gli avvocati Luca Scipione, Pasquale Cardillo Cupo, Antonio Zecca, Caterina Suppa e Arturo Bongiovanni, hanno dimostrato come l’ordinanza del Gip Scalera fosse orfana di gravi indizi di colpevolezza a carico dei loro assistiti, impossibilitati a reiterare il reato e da tempo non investiti di alcun incarico pubblico. Sono caduti, in particolare, i capi di imputazione A (Associazione), H e I (turbativa di gara del 2013). Se Assenso, Romano e Coraggio tornano ad essere persone libere senza alcun vincolo, il Riesame ha applicato, in forma preventiva, per Coraggio, nelle veste di operatore nautico, e per gli imprenditori Santomauro e Langella un’”interdittiva” con cui non potranno partecipare per i prossimi due mesi a gare d’appalto promosse da enti pubblici.
Sulla vicenda interviene l’avvocato Luca Scipione, difensore dell’ex sindaco Geppino Assenso. “È stata depositata nel pomeriggio di oggi – si legge nella nota – l’ ordinanza con cui il Tribunale di Roma Sezione Riesame ha deciso, tra gli altri, la richiesta di riesame presentata nell’ interesse del Dott. Assenso Giuseppe e, unitamente al collega Antonio Zecca, del Geom. Romano Pasquale. I giudici del riesame hanno annullato, seppure per ragioni diverse, la misura degli arresti domiciliari applicata ad entrambi i miei assistiti. In generale, è stata disconosciuta completamente per tutti gli indagati l’ insussistenza dell’ associazione per delinquere e, quindi, di quell’ organizzazione criminale “irriducibile” che, per come rappresentato erroneamente nel provvedimento annullato e commentato nella conferenza stampa tenutasi ad avvenuta esecuzione delle misure dalla Procura della Repubblica di Cassino, si sarebbe costituita intorno alla figura dell’ allora sindaco Assenso. In particolare, riguardo alla posizione del Dott. Assenso, oltre l’ insussistenza del delitto di associazione per delinquere, è stata disconosciuta pure l’ insussistenza di gran parte delle incolpazioni mosse nei suoi confronti.
Al riguardo, è inutile dire l’ estrema felicità che ha colto il Dott. Assenso e il Geom. Romano nel momento in cui hanno appreso entrambi l’ esito della decisione del giudice del riesame, il quale ha spazzato via la mortificante accusa, ampiamente utilizzata nel corso della campagna elettorale comunale a cui entrambi sono stati estranei, di aver costituito e fatto parte in Ventotene di un pericoloso sodalizio criminale.
Nell’ esprimere, infine, la mia personale soddisfazione per la decisione pronunciata dal giudice del riesame, sono contento soprattutto perché con la decisione del riesame è stata ridata la piena e integrale libertà a delle persone che non meritavano, di certo, di vivere la mortificante esperienza di un stato, seppure domiciliare, di detenzione”.
Saverio Forte