GAETA – C’e sempre la prima volta. Sinora ha rifornito tante isole minori in Italia – tra cui le pontine Ponza e Ventotene – quasi mai centri della terraferma ma c’è sempre una prima volta. E’ stato, questo, il commento, laconico, della “Marnavi”, la compagnia di navigazione di prodotti alimentari di Napoli scelta da Acqualatina per tentare di lenire la “grande sete” nel sud-pontino. E per farlo è comparsa lunga la rinnovata banchina “Cicconardi” del porto commerciale di Gaeta la “Jeranto”, una nave cisterna, lunga 81 metri con una stazza di oltre 2100 tonnellate, arrivata da Napoli per la prima volta nel sud-pontino con un carico speciale: duemila metri cubi di acqua immessi direttamente nella rete idrica di Gaeta.
Si è concretizzata così parte del monito del Prefetto di Latina Pierluigi Faloni che nei giorni scorsi, incontrando il Presidente di Acqualatina Michele Lauriola, aveva chiesto, alla luce delle pressanti istanze delle comunità e delle amministrazioni comunali del Golfo, a moltiplicare i propri sforzi per fronteggiare la gravissima emergenza idrica che sta colpendo l’intero comprensorio meridionale della provincia. La bettolina “Jeranto”, costruita nel 1971, fa parte della flotta – 38 navi – della “Marnavi” specializzata nel trasporto di prodotti chimici e, soprattutto, di generi alimenti e – ironia della sorte – era stata opzionata dal disciolto Consorzio Acquedotti Riuniti degli Aurunci per trasportare, da Formia, l’acqua che l’ente acquedottistico di Cassino avrebbe voluto “vendere” anni fa a Napoli o immettere nelle reti di Ponza e Ventotene. La storia, a volte, si ripete ma al contrario.
Intanto l’arrivo nel sud pontino delle navi cisterna anticipa la riunione, in programma martedì a Formia, dell’assemblea dei sindaci dell’Ato 4 convocata dalla presidente della Provincia Delle Penna con un’audizione, attesa, del gestore del servizio integrato per capire come fronteggiare quest’estate nell’emergenza idrica. Intanto la presidente Della Penna, nella veste di massimo responsabile dell’Ato 4, ha scritto al presidente della Regione Lazio Nicola Zingaretti chiedendo di farsi promotore, presso il dipartimento della Protezione civile della Presidenza del Consiglio dei Ministri così come prevede la legge 225 del febbraio 1992, per l’attivazione delle procedure per ottenere la dichiarazione dello stato di emergenza idrica nel territorio dell’Ato. La richiesta è stata inviata anche al Ministero dell’Ambiente, alla Prefettura di Latina e ai presidenti degli altri quattro Ato regionali e sollecita d’adozione di “urgenti e straordinari interventi e sostegni finanziari” per far fronte ad una situazione che peggiora sempre più di più, nel sud-pontino, dove le sorgenti di Mazzoccolo a Formia e di Capodacqua a Spigno Saturnia stanno accusando una diminuzione della portata di circa 120 litri al secondo, ma anche nelle aree dei Monti Lepini e della Piana di Fondi.
La stessa istanza è stata formalizzata al governatore, a margine di un convegno tenuto a Frosinone, dal presidente della Confcommercio Lazio Sud Giovanni Acampora ed Governatore ha mostrato grande vicinanza alla popolazione e imprese colpite dalla grave crisi idrica. Il Presidente Acampora ha illustrato nel dettaglio i gravi disagi e le incertezze soprattutto in previsione dell’avvio della stagione turistica, calcolando l’aumento esponenziale delle presenze nel comprensorio.
Saverio Forte