GAETA – C’è un disegno criminale dietro gli incendi che stanno colpendo il parco Riviera d’Ulisse e Monte Orlando in particolare. Tre episodi in 15 giorni, con uno scadenzario che lascia poco spazio ad ipotesi diverse. L’appuntamento è sempre nel primo pomeriggio di domenica. Le fiamme si sviluppano lungo la parte iniziale del “Sentiero del Ghiro” che taglia più volte la strada asfaltata, attraverso un bosco di lecci, pini e macchia mediterranea, per giungere fino alla sommità dove è situato il mausoleo di Lucio Munazio Planco. Per fortuna la “lettiera” di aghi ed arbusti ha una combustione piuttosto lenta ed il tempestivo intervento degli operatori ha finora scongiurato che il fuoco potesse sfregiare indelebilmente la “bomboniera verde” di Gaeta. Tra i primi ad intervenire il presidente dell’associazione di protezione civile “La Fenice” Aldo Baia che ha attribuito il gesto “ad un’unica mano”. Insieme ai vigili del fuoco del distaccamento di Gaeta ed ai guardaparco ha provveduto allo spegnimento e bonificato l’area in oltre due ore. Sconcertato il presidente del parco Davide Marchese, mentre il direttore dell’ente Roberto Rotasso parla di “cosa mirata, fatta scientificamente”. Durante uno dei sopralluoghi è stata anche ritrovata una struttura in pietra da dove avrebbero preso avvio le fiamme. Sono in corso serrate indagini condotte dal comandante dei guardaparco Antonio Marzella e dai carabinieri per la tutela forestale. Il parco Riviera di Ulisse è stato teatro nei giorni scorsi di un ulteriore attacco ai confini tra Itri e Sperlonga, mentre due incendi di vaste proporzioni in questo “caldo” inizio d’estate hanno interessato Monte Lombone e località Casalarga, alle spalle del deposito Eni.
(In copertina e nella galleria le foto dell’intervento di domenica)
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