FORMIA – Un furto per necessità o, nella peggiore delle ipotesi, per rifornire il parallelo “mercato nero” del settore. E’ quello consumato nella notte tra mercoledì e giovedì all’interno della farmacia dell’ospedale Dono Svizzero. Il bottino è quanto mai speciale: costosissimi farmaci antitumorali, per un valore pari a circa 300mila euro, che possono essere diagnosticati solo sulla scorta di precise e severe indicazioni mediche. I malviventi hanno operato nella notte ma ad accorgersi del furto sono stati intorno alle otto alcuni dipendenti che hanno trovato forzato l’ingresso del deposito che si trova nei pressi della camera mortuaria e dell’ex reparto di malattie infettive. I ladri, poi, sapevano dove mettere le mani e hanno asportato farmaci anti-tumorali che, fortunatamente in numero limitato, erano stati riforniti da una ditta specializzata nella distribuzione sul territorio del Golfo.
Due sono le ipotesi sul tappeto: gli autori hanno agito per aiutare qualche paziente colpito da qualche patologia tumorale nell’impossibilità economica di acquistarli o per conto di qualche organizzazione dedita a gestire un parallelo mercato dei farmaci. Le indagini sono state avviate dagli agenti della polizia scientifica del commissariato di Formia che, agli ordini del Vice-questore Paolo Di Francia, hanno effettuato un lungo e mirato sopralluogo nella farmacia del “Dono Svizzero” nel tentativo di risalire, grazie a qualche impronta incautamente lasciata, agli autori della speciale incursione. Gli inquirenti confidano, poi, sul contenuto del sistema di videosorveglianza sia dell’ospedale per individuare i ladri che in passato avevano preso di mira anche il vicino centro unico di prenotazione, il Cup, del “Dono Svizzero”.
Saverio Forte