FORMIA – Si è tenuto stamani un nuovo vertice operativo tra Comune e Acqualatina. Sul tavolo gli interventi in atto per fronteggiare l’emergenza idrica e gli investimenti da realizzare nel breve e medio termine al fine di ridurre i deficit strutturali che sono alla base dei disagi vissuti dalla popolazione nel corso dell’ultimo mese. All’incontro hanno preso parte il Sindaco Sandro Bartolomeo e l’Assessore alla Sostenibilità Urbana Claudio Marciano. Per Acqualatina presenti il Direttore operativo Ennio Cima e Alessandra Faiola, componente di parte pubblica del consiglio di amministrazione.
La situazione. Acqualatina ha presentato i dati relativi al pompaggio d’acqua nel corso degli ultimi tre anni. A giugno la disponibilità delle sorgenti Mazzoccolo e Capodacqua è stata di 845 litri al secondo a fronte dei 922 litri che servono per assicurare i consumi standard (dato riferito al 2015 quando non ci furono criticità come quelle di quest’anno). L’assenza di piogge e l’abbassamento delle falde dovrebbe ridurre nei prossimi giorni la portata dell’acqua a 780 litri al secondo, a fronte di consumi attesi di 1050 litri al secondo. Ad agosto invece la disponibilità scenderà a 750 litri al secondo a fronte di consumi previsti di 1100 litri. Le previsioni indicano dunque un peggioramento della situazione di deficit per i mesi di luglio ed agosto, considerato che la possibilità di immissione in rete si riduce laddove i bisogni aumentano con l’arrivo dei turisti.
Le soluzioni tampone. Per ridurre il danno ed evitare che tali proiezioni si materializzino, il gestore ha comunicato di avere in corso i seguenti interventi:
Recupero perdite. Come richiesto dal Comune di Formia, Acqualatina ha portato a sei le squadre impegnate su questo fronte. La sospensione e la riattivazione dei flussi per consentire il riempimento dei serbatoi ha però determinato nuove perdite che, secondo quanto riferito da Acqualatina, bilanciano il saldo delle acque recuperate. Pur non risolvendo il problema, l’attività di recupero continuerà per evitare che il complesso delle perdite si aggravi;
sorgente Forma Del Duca: i lavori in corso di ultimazione dovrebbero consentire entro fine mese l’immissione di 15 litri al secondo nella sorgente di Capodacqua. L’implementazione si sommerà al quantitativo d’acqua già fornito dalla nave cisterna;
Impianti mobili: dalla captazione e successiva purificazione dell’acqua salmastra proveniente dai pozzi della “Panapesca” di Gaeta potrebbero arrivare subito 30 litri al secondo. Il provvedimento sarà attivato entro fine mese;
dissalatori: Acqualatina intende installare quattro impianti capaci di immettere ognuno 15 litri al secondo. Il gestore ha ribadito la propria preferenza per l’opzione molo Vespucci, essenzialmente per tre ragioni di ordine tecnico: 1) la buona qualità delle acque captabili all’esterno del porto; 2) la disponibilità di un’ottima rete elettrica (i dissalatori richiedono il consumo di tanta energia); 3) la facile immissione in rete dell’acqua prodotta dai dissalatori, grazie alla condotta realizzata nel 2002 dal Comune che collega il molo frangiflutti con la rotonda sulla litoranea.
L’Amministrazione ha espresso riserve per l’impatto che l’attività di dissalazione potrebbe avere sull’ecosistema marino. L’eventuale installazione, di cui si discuterà in un vertice dal prefetto e nella conferenza dell’Ato 4 (oltre che, per volontà del Sindaco, in un Consiglio comunale straordinario), non sarebbe comunque immediata. La decisione va assunta in tempi rapidi. Gli impianti sono molto richiesti perché c’è crisi idrica in tutta Italia. Acqualatina ha infine respinto l’accusa di conflitto di interessi sulle attività di dissalazione ribadendo che gli impianti sono in gestione ad un’impresa concorrente di Veolia (la società che detiene le quote private della società). Nel caso di installazione al porto, Acqualatina ha espresso la possibilità di attivare i dissalatori per i primi di agosto. Tale intervento consentirebbe di portare in rete circa 100 litri al secondo.
Gli investimenti. La seconda parte dell’incontro ha riguardato gli investimenti di medio-lungo termine. Acqualatina ha prospettato i seguenti interventi:
– pozzo in località 25 Ponti: sono in corso indagini sulla capienza della falda che Acqualatina ritiene più capiente della sorgente Mazzoccolo. Nel giro di pochi mesi, il pozzo potrebbe restituire almeno 100 litri al secondo. Nel vertice in Prefettura si cercherà di capire come accelerare le procedure necessarie per attivarlo. Non si può comunque annoverare tra gli interventi immediati perché lo scavo darà risultati a partire dal prossimo autunno e, dunque, in previsione della prossima estate. Naturalmente, il Comune vigilerà perché l’opera venga realizzata. In futuro, potrebbe anche sostituire la sorgente Mazzoccolo che inizia a dare problemi di torpidità;
– recupero perdite su Capodacqua: Acqualatina ha reso noto al Comune che i lavori dell’appalto da 3 milioni di euro saranno conclusi entro l’estate 2018 con un recupero sulla rete di 80 litri al secondo;
– sorgente Mazzoccolo: è in corso di aggiudicazione un appalto da 5 milioni di euro per la sostituzione delle condotte che nel triennio 2018-2020 dovrebbe riuscire ad implementare il flusso di 200 litri al secondo.
La posizione del Comune. Nella conferenza dei sindaci dell’Ato 4 l’Amministrazione chiederà di destinare altri cinque milioni di euro al recupero delle perdite nella rete idrica e altri cinque nella programmazione triennale successiva. Questo per scendere entro sei anni sotto la soglia del 35% di dispersione. “Chiederemo non tanto di aumentare l’importo – sostiene l’Assessore Marciano – quanto di anticipare l’attuazione degli investimenti già previsti, cercando anche risorse a livello nazionale da investire subito. E’ evidente che la partita si gioca oggi su due piani. Il più importante è quello della crisi idrica. Quest’estate potremo solo ridurre il danno prodotto dai mancati investimenti. Gli interventi in programma dovrebbero consentire di prevenire situazioni di emergenza nella prossima estate e di migliorare il dato ambientale, evitando di captare troppa acqua. Il secondo punto concerne il piano delle responsabilità. Il Comune ha già annunciato in conferenza dei sindaci che intende chiedere nelle sedi dovute una verifica delle responsabilità operative di chi ci ha messo in questa situazione. I rappresentanti di parte pubblica che siedono nel cda di Acqualatina devono darci risposte, essere il punto di riferimento dei Comune perché gli interventi previsti vengano realizzati. Lo dobbiamo ai nostri cittadini. Gli interventi già previsti per il recupero perdite, ad esempio, non sono stati eseguiti. Vogliamo che la segreteria tecnica dell’Ato, deputata ai controlli, accerti se vi siano state mancanze, negligenze e carenze e altrettanto faremo in sede di conferenza dei sindaco”.
La ripubblicizzazione. “E’ in corso – spiega Marciano – il dialogo con Veolia per arrivare nel minor tempo possibile al traguardo della ripubblicizzazione. Naturalmente, l’operazione avrà un costo che tuttavia riteniamo necessario perché gli investimenti non devono cedere alla logica del profitto e la gestione complessiva di Acqualatina deve orientarsi ai principi pubblicistici di efficacia, trasparenza ed economicità, garantendo ai Comuni di poter esercitare realmente il proprio ruolo di controllo. La ripubblicizzazione non risolve il problema della crisi idrica ma se siamo arrivati a questo punto è perché la formula pubblico-privato non ha funzionato”.