Politica

Formia / No ai dissalatori ma in consiglio comunale si riaprono vecchie ferite tra i consiglieri

FORMIA – Uno sgarbo politico oltre che personale. L’ordine del giorno approvato l’altra sera all’unanimità dei presenti dal consiglio comunale di Formia contro la proposta di Acqualatina di installare alcuni dissalatori nella zona di Molo Vespucci ha aperto vecchie e mai rimarginate ferite in quella che un tempo era la maggioranza di centrosinistra. Il consigliere indipendente Mattia Aprea non avrebbe mai immaginato che il capogruppo del Pd Ernesto Schiano “arrivasse a tanto, a chiedere il sostegno tutte le forze politiche per approvare quell’ordine del giorno dimenticando la mia modesta firma. L’avvocato Schiano sappia che ho dormito tranquillamente la notte successiva ma palesato una certa scorrettezza. E’ stata una dimenticanza? Non credo proprio perché il capogruppo del Pd è venuto a portare all’attenzione e in visione l’ordine del giorno che materialmente aveva scritto dei consiglieri di Sinistra Italiana Bortone e Battaglia che siedono alla mia destra e dell’indipendente Mauro Delle Donne che si trova alla mia sinistra. Si sarebbe potuto benissimo fermare e, invece, non l’ha fatto. Peccato…”.

Questo ordine del giorno che ha dato mandato al sindaco Bartolomeo di votare contro l’installazione dei dissalatori nella conferenza di servizio di venerdì ha evidenziato il religioso ed inspiegabile silenzio dei tre dei quattro consiglieri comunali di Forza Italia presenti. Hanno parlato tutti, tranne Gianluca Taddeo, Erasmo Picano e Salvatore Forte. Eppure il loro coordinatore regionale, il Senatore Claudio Fazzone, nei giorni scorsi aveva lanciato una sorta di Fatwa mediatica nei confronti dell’operato dell’attuale governance di Acqualatina. E invece i tre consiglieri comunali azzurri sono stati per oltre tre ore in consiglio soltanto ad ascoltare come se il problema dell’emergenza idrica non li riguardasse e non fosse un problema dell’elettorato formiano che vota (ha votato o voterà Forza Italia). Perché? I consiglieri Picano e Taddeo, i più Bartolomeiani del gruppo, alla distanza hanno mantenuto fede all’impegno di votare contro l’installazione dei dissalatori a differenza di quanto ha fatto il collega Salvatore Forte che, già giunto in ritardo in consiglio, ha abbandonato l’aula consiliare anticipatamente prima di votare l’ordine del giorno conclusivo…

In politica, ai diversi livelli, i gesti assumono un valore ma ai presenti ha stupito il tono della voce del consigliere Taddeo che, durante l’appello nominale del vice segretario Domenico Di Russo, ha sottolineato, centellinando il suo nome e cognome, l’assenza del consigliere Salvatore Forte… Qualcosa si è rotto, si è incrinato nei rapporti tra i quattro consiglieri di Forza Italia che hanno deciso di sostenere la risicata ed ex maggioranza del Pd “per il bene di Formia”? Tanto la risposta è già conosciuta e nota: “I giornalisti non sanno più cosa inventarsi, figuriamoci ora che è estate quando la politica va in vacanza…”. A sottoscrivere l’ordine del giorno del capogruppo del Pd Schiano sono stati anche i consiglieri dei “Centristi per Formia”, di “Generazione Formia” e di “Idea Domani” ma al momento del voto già non c’erano più. Non sopportavano che l’aula consiliare fosse “orfana” dell’aria condizionata? No – hanno ribattuto in coro – avevano un impegno in una pizzeria per parlare delle prossime elezioni amministrative e di alcune scadenze organizzative interne.

Il loro pensiero, comunque, l’hanno ribadito in un comunicato stampa dopo averlo esternato in aula: “Installare un dissalatore in una rete colabrodo che ha una dispersione del 70% è una proposta oscena e priva di qualsiasi logica e che per di più avrebbe comportato aumenti tariffari per gli utenti senza la garanzia di vedere acqua scorrere dai rubinetti. – hanno dichiarato i capigruppo Amato La Mura, Antonio Di Rocco e Pasquale Cardillo Cupo – Ciò invece che è emerso dalla discussione sono le palesi responsabilità di Acqualatina nella gestione di una rete idrica che è il caso di dire “fa acqua da tutte le parti” ma anche di un’amministrazione, quella di Formia, che cosciente del problema dal lontano 2014 non ha esercitato il dovuto controllo. Affermiamo ciò con condizione di causa infatti un mese fa abbiamo protocollato una richiesta di accesso agli atti al sindaco Bartolomeo per avere copia delle diffide e lettere che il primo cittadino credevamo avesse scritto all’ente gestore, vista la conoscenza del problema accertata da più di 30 comunicati stampa “contro” acqualatina dal 2013 ad oggi, ed invece di atti ufficiali in tal senso non ce ne traccia. L’amministrazione comunale quale componente dell’Ato avrebbe potuto chiedere la procedura di vigilanza e di esercizio di poteri sostitutivi e di controllo secondo il disposto del decreto legislativo numero 152 del 1996 ma non lo ha fatto. Perché? Ricordiamo che questa “nuova amministrazione” targata PD-Forza Italia, nata per scongiurare il commissariamento, ha promesso che farà l’ospedale del golfo, la Pedemontana e il PRG in pochi mesi ma ad oggi dobbiamo registrare che non riesce, con la complicità fattiva dell’ente gestore, neanche a far arrivare l’acqua nei rubinetti. La verità è che questo consiglio comunale, seppur utile, arriva fuori tempo massimo in quanto siamo ormai a metà luglio e non sappiamo come si farà ad arrivare a settembre. Sarebbe invece stato utile porre il problema all’ente gestore molto prima. La mancanza di acqua anche di giorno, e non solo di notte come dichiarato falsamente ieri da Acqualatina, crea enormi problemi a cittadini e alle attività economiche già in ginocchio anche per la mancanza di una politica di programmazione turistica degna della nostra città”.

A replicare all’opposizione centrista, dopo il fido consigliere di Forza Italia Erasmo Picano, è stato, in conclusione, il sindaco di Formia: “Non è possibile sentire queste accuse da talune forze di minoranza, i cui rappresentanti nel recente passato (il riferimento era per Gerardo Stefanelli, ex Udc e, ora sindaco Pd di Minturno) ha sistematicamente votato tutti i bilanci di Acqualatina. Io non ho mai votato un solo bilancio. Mi sembrano che siano state accuse provocatorie. Votare un bilancio significa approvare tariffe e il piano degli investimenti. Io non ho mai condiviso né l’uno, né l’altro”. Intanto, mentre il Titanic affonda (l’emergenza idrica), l’orchestrina (la politica) continua a suonare…

Saverio Forte

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