CASTELFORTE – A Castelforte sono maturati importanti sviluppi investigativi dopo un’iniziale inchiesta del gruppo di Formia della Guardia di Finanza sulla gestione prima e sul sequestro poi di una discarica abusiva in località San Sebastiano per la quale sono indagati due funzionari comunali. Le Fiamme Gialle del Colonnello Andrea Bello avevano chiesto di acquisire ulteriore documentazione da quello che era da anni l’archivio del comune, l’ex cinema di via Marconi. La storica struttura ora, su disposizione del sostituto procuratore Chiara D’Orefice, è stata sequestrata per due ordini di motivi: è a rischio crollo e, poi, parte della sua copertura è fatta di un pericolosissima sostanza, l’amianto.
I sigilli sono scattati per tutelare innanzitutto la salute pubblica – l’ex cinema insiste in pieno centro storico a Castelforte – e quella dei dipendenti comunali che, nonostante tutto, ancora frequentano la struttura per ragioni di servizio. Le indagini sono appena agli inizi e sono finalizzate ad individuare eventuali omissioni relativamente alla corretta e legale fruibilità, nel corso del tempo, dell’immobile intorno al quale ruota il secondo dei tre filoni d’inchiesta promosso, nel frattempo, dalla Guardia di Finanza.
Che non fosse a norma l’aveva capito negli ultimi mesi il neo sindaco di Castelforte, Giancarlo Cardillo, che, disponendo la sua chiusura dopo la dichiarazione di inagibilità dei Vigili del Fuoco, aveva ordinato il trasferimento di tutto il delicatissimo materiale cartaceo ospitato parte in un’ex scuola della frazione di Suio alto e parte presso alcuni locali di Spigno Saturnia concessi in comodato d’uso gratuito dalla XVII Comunità Montana dei Monti Aurunci. Le Fiamme Gialle hanno ipotizzato, tuttavia, la violazione dell’articolo 169 del decreto legislativo numero 42 del 22 gennaio 2004, quello che ha istituito in Italia il Codice dei beni culturali e del paesaggio.
La norma prevede che un archivio di un ente pubblico, definito appunto “bene culturale”, per essere demolito, rimosso, modificato o restaurato ha bisogno dell’autorizzazione della competente Soprintendenza ai beni culturali. E tutto ciò non sarebbe avvenuto a Castelforte… Il secondo sequestro, intanto, è stato convalidato dal sostituto procuratore di Cassino Marina Marra e a giorni per la sua revoca si attende il pronunciamento del Riesame al quale si sono rivolti gli avvocati Domenico Di Tano e Ciro Maiorano.
Dopo aver appreso dei sigilli apposti nei confronti dell’ex cinema, il sindaco di Castelforte, Cardillo, ha espresso piena fiducia nella magistratura e negli organi inquirenti e, preannunciando massima collaborazione ma anche l’esame di ogni iniziativa necessaria per la tutela dell’ente e delle singole persone interessate, sostiene come la sua amministrazione abbia agito nel pieno rispetto delle regole e delle norme.
Saverio Forte