FORMIA – Doveva servire come un silenziatore dopo le bordate ricevute dai consiglieri comunali d’opposizione Mattia Zannella, Mauro Delle Donne e Antonio Di Rocco circa l’inopportunità, politica ma anche sociale, di stralciare la realizzazione del parco urbano di Penitro nel piano di investimenti del comune di Formia per quanto riguarda il 2017. La strenua difesa del consigliere comunale del Partito Democratico Gennaro Ciaramella non ha fatto altro che alimentare una polemica sì estiva ma anche dal forte contenuto elettoralistico. Per Ciaramella “l’area prescelta per il parco di Penitro è di 10mila metri quadrati. I 50mila euro inizialmente preventivati (e disponibili) sarebbero bastati a malapena ad iniziare il progetto. Si è preferito portare a termine il parco di via Cassio – aveva spiegato il consigliere del Partito Democratico – per finanziare ulteriori interventi in città con i fondi del prossimo bilancio. La parte destinata a Penitro, che non avrebbe messo a disposizione della città un parco, ma solo messo una bandierina con un’opera incompiuta, sono stati spostati su Gianola, in particolare l’area del Parco De Curtis”.
A replicare a Ciaramella è un ex assessore del comune di Formia che di Penitro è da sempre in prima fila per la crescita della frazione orientale della città, Vittorio Pecorino. E le parole dell’ex delegato al turismo sono ulteriore benzina per rendere un focolaio un incendio: Ogni volta che le amministrazioni Bartolomeo hanno bisogno di soldi chiedono sacrificio al nostro quartiere che nel tempo è diventato sempre più popolato e purtroppo dimenticato.
Il parco pubblico avrebbe dato finalmente, dopo quattro anni di investimenti zero, una possibilità ai più piccoli di avere qualche servizio. Invece vengono spostati su quello centrale di via Cassio, più caro a qualche consigliere yesman del sindaco. 50mila euro in 4 anni sono, poi, il segno tangibile del disinteresse per il nostro territorio ed invece di aumentare c’è li diminuiscono! “. Questo disinteresse, a quanto pare, ritorna come un corso e ricorso storico. Lo ricorda lo stesso ex assessore Pecorino che – osserva – “ai colpi di coda da parte delle amministrazioni di Bartolomeo siamo abituati. A fine 2007– pochi mesi prima delle elezioni amministrative che videro il successo del sindaco Udc Michele Forte – furono cancellati a favore di Penitro 450 mila euro che, destinati per la copertura della struttura sportiva polivalente adiacente alla locale scuola elementare , furono destinati per il completamento dell’auditorium “Vittorio Foa”, da due anni miseramente chiuso perché … inagibile. Fu un schiaffo pesante che dovette ricevere la comunità – ricorda Pecorino – tant’è che l’allora assessore al decentramento amministrativo, Dario Testa, del Partito Democratico, si dimise e, per certi versi, smise di fare politica…”
L’eliminazione del parco urbano di Penitro dall’attuale piano degli investimenti della Giunta Bartolomeo è stata fortemente criticata dall’ex partito di Ciaramella, Sinistra ecologia e libertà, ora tra i soggetti promotori di “Articolo 1 Movimento Democratico progressista”. Ricorda che nel documento programmatico di fine mandato, che avrebbe dovuto tenere insieme il centro sinistra nel governo della città, vi era esplicito riferimento , tra l’altro, alla realizzazione di nuovi parchi urbani, in aree periferiche e rionali. Fu un impegno, una rivendicazione dell’ex vicesindaco ed ex assessore alle politiche ambientali Manzo Maria Rita, secondo la quale il grado di qualità ambientale e di vita di una cittadina, come quella di Formia, si debba misurare anche e soprattutto attraverso la presenza di giardini e parchi urbani, anche per il ruolo sociale che essi assumono, soprattutto se inseriti in contesti cittadini decentrati: Acqualonga, Penitro, Trivio,Maranola, il Parco de Curtis e Penitro.
E invece, il parco urbano della frazione orientale di Formia, al momento, non esiste più e, “rimandare ancora al prossimo bilancio, lascia oggettivamente increduli, oltre che motivo di perplessità e di altre riflessioni politiche – scrive Articolo 1 Movimento Democratico Progressista – Le motivazioni legate a risorse non sufficienti non reggono, se consideriamo se si sarebbe proceduto per stralci. Ci interessa però capire (perché vorrebbero saperlo i cittadini) le ragioni per cui gli altri parchi urbani sono stati omessi da una programmazione di riorganizzazione delle zone urbane decentrate che doveva realizzarsi nell’immediato e non nel futuro. Una scelta amministrativa che sottolinea anche sui temi dell’ambiente e delle periferie nuovi indirizzi politici”.
Saverio Forte