GAETA – Metti una mezza luna romantica sopra il millenario campanile arabo – Normanno. Metti sullo scenario opposto, il silenzio del mare in una afosa serata tra luglio ed agosto. In mezzo un ponte fisico, la “Terrazza Borbonica” della caserma Bausan della Guardia di Finanza, ed uno ideale, gettato dalla straordinaria musica di Robert Glasper. Sono le coordinate all’interno delle quali si è mosso ieri il pianista jazz texano accompagnato dagli amici Casey Benjamin (sax), Mike Severson (chitarra), Burniss Travis II (basso), Mark Colenburg (batteria), Jahi Lake (dj sundance). Formazione denominata “experiment” e dedita ad incursioni in diversi generi musicali. Dopo la parte iniziale dove sulla punta delle dita di Glasper il Jazz si è mescolato con la black Music, piacevoli scorribande hanno “saccheggiato” progressive, grunge, ska ed altri generi rivisitati in chiave funk. Memorabili gli omaggi a Sting e Police, Kurt Cobain e Nirvana, Phill Collins e Genesis. Tutti reinventati con sonorità ed armonie sovrapposte. In visibilio il pubblico che dopo il primo stop si è riversato sotto al palco in attesa dei bis che sono puntualmente arrivati.
La decima edizione del Gaeta Jazz Festival non poteva chiudere meglio gli spettacoli degli ospiti ‘oltreoceano’ che quest’anno hanno caratterizzato gran parte del programma. Tornerà domenica 13 agosto con il concerto del batterista napoletano Tullio De Piscopo presso l’Arena Virgilio.
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