Ambiente

Latina / Pernarella: “Acqualatina non paga i diritti di emungimento alla Regione Lazio”

LATINA – Gaia Pernarella denuncia gravi inadempienze del gestore idrico dell’Ato 4 Acqualatina nei confronti della Regione Lazio. “La situazione di emergenza del Lago di Bracciano – spiega la consigliera regionale in una nota – la segnaliamo alla Giunta Zingaretti dal 2015 ma il presidente se ne è accorto solo adesso, perché quell’immagine desolante di un lago svuotato le è strumentale per attaccare l’amministrazione capitolina. Non lo diciamo noi, ma i professori de La Sapienza che il prelievo è solo una delle cause dello svuotamento del lago, come lo è l’antropizzazione selvaggia dell’area del lago. E’ stata la Raggi a devastare un territorio o promulgare leggi che lasciano via libera all’edificazione? Lei ha creato allarmismo e poi è dovuto tornare sui propri passi, ma un bravo amministratore non specula sulle paure della gente, si siede a tavolino con tutti gli enti coinvolti e cerca una soluzione. Il paradosso è che il Lazio di acqua ne ha così tanta che regaliamo quella di Cassino alla Campania, anche se non sappiamo quanta sia perché non vi è mai interessato saperlo. Regaliamo l’acqua alla Campania, anche se il sud Pontino è a secco da 3 mesi, e poi gli diamo 7 milioni di euro per il trasporto via nave di quella destinata alle isole Pontine. Acqualatina è stata la prima società pubblica privata del Lazio, vanta una dispersione del 70% e non versa i diritti di emungimento alla regione Lazio. L’assessore Refrigeri ha risposto ad una mia interrogazione in merito che la regione chiederà ad Acqualatina le ricevute dei pagamenti e questo la dice lunga sui vostri controlli.

I cittadini però la bolletta dell’acqua la pagano sempre, sempre più salata, una parte di quei soldi dovevano, per esempio, servire a pagare i dissalatori per la provincia di Latina ma il gestore ha ottenuto anche i soldi della regione e sta realizzando gli impianti. Alcuni sindaci però si sono resi conto che i dissalatori inquinano e non li vogliono più, soprattutto gli amministratori delle località già inquinate, quindi altri soldi buttati mentre nella mia provincia di sera non c’è l’acqua nei rubinetti. Certo la siccità ha cause naturali, ma la regione ha una funzione di controllo che, soprattutto in questa legislatura, non è stata applicata e che ha la conseguenza nell’emergenza idrica al centro del dibattito odierno. La regione ha piena competenza su pianificazione, programmazione e vigilanza sull’uso corretto delle risorse idriche ma non ha verificato l’effettiva attuazione del piano di tutela delle acque né redatto il piano per la sicurezza della acque destinate al consumo umano atteso dal 2015. La sua Giunta impedisce una piena attuazione della legge regionale sull’acqua pubblica perché non ha portato avanti, nonostante promesse e annunci, la riforma dei bacini di ambito idrografico auspicata dalla legge 5, quindi la smetta di cercare di passare per il salvatore di Roma, lei è responsabile della situazione e non saranno le sue inserzioni pubblicitarie a cambiare la realtà”

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