FORMIA – La “crociata” promossa da poco più di un anno da parte dell’associazione “Imprese Oggi”, rappresentativa di diverse migliaia di ambulanti operanti nel sud pontino e nel cassinate, contro la contestata direttiva comunitaria Bolkstein e la possibile liberalizzazione delle licenze di vendita del commercio ambulante ora ha un importante sostenitore, il presidente della Repubblica Sergio Mattarella. Il Capo dello Stato era tra i destinatari di una petizione popolare insieme ad altre due autorità politiche e morali decisamente illustri, Papa Francesco e il presidente dell’Unione delle Comunità Ebraiche Italiane Noemi Di Segni. Il Quirinale ha immediatamente risposto al presidente dell’associazione “Imprese Oggi” Antonio Di Ciaccio e, esprimendo la sua solidarietà agli oltre 4000 ambulanti in lotta del Basso Lazio, ha annunciato in una lettera di aver dato mandato al Ministro per lo sviluppo economico Calenda di trovare una soluzione politica e normativa all’intera vertenza prima della conclusione dell’attuale legislatura anche perché la direttiva “Bolkstein”, recepita in Italia dal decreto legislativo numero 59 del 2010, viene definita come una “bomba ad orologeria” che, se dovesse scoppiare, provocherà conseguenze devastanti su un vasto tessuto sociale ed economico. Da qui all’appello a papa Bergoglio, al presidente Mattarella e alla dottoressa Di Segni di “infondere nei cuori di questi politici, e nelle loro menti, un barlume di un ragionamento che li porti a riflettere su ciò che hanno approvato…
L’applicazione della Direttiva Bolkestein – temporaneamente sospesa dal Governo e dal Parlamento nei suoi effetti fino al 31 dicembre 2018 – incide su un aggregato umano e di persone che coinvolge oltre 1 milione di persone che si muovono ogni giorno – con il vento e con la pioggia, con il freddo e con il sole più acerrimo d’estate – svolgendo di uno dei mestieri più tradizionali ed antichi che caratterizza e connota il commercio nel nostro paese e che sulla base di una errata applicazione dei nostri legislatori è stato assimilato ad altri settori che la Direttiva Bolkestein intende liberalizzare. Soltanto l’Italia (e con essa la Spagna) ha ritenuto – hanno commentato il presidente ed il segretario dell’Associazione “Imprese Oggi”, Antonio Di Ciaccio e Marrigo Rosato – che il suolo pubblico fosse una “risorsa limitata”, quasi come fosse una risorsa naturale come il petrolio, e quindi le concessioni di suolo pubblico rilasciate agli ambulanti per esercitare nei mercati (o nei posteggi isolati) sono state prorogate nel tempo, fino al 31.12.2018 appunto, dopodichè saranno messe a Bando per una assegnazione che durerà al massimo fino a 12 anni, ma che potrebbero addirittura ridursi a 7 anni nelle città turistiche o d’arte o nei posteggi isolati.”
E il rischio, fondato, che tra 12 anni al massimo 196.000 titolari di attività ambulanti metteranno la sveglia alle cinque del mattino, come fanno solitamente per recarsi nei mercati, soltanto che da quel giorno “non saranno più titolari di nulla e diverranno tecnicamente dei disoccupati in quanto privi della loro licenza e concessione per continuare a lavorare. E da quel giorno ogni ambulante per sperare di poter continuare ad esercitare nei mercati, dove magari ha esercitato prima di lui il suo papà, dovrà partecipare ad un bando con evidenza pubblica e quindi far fronte all’esborso di nuove ingenti risorse, con il rischio che altri acquistino le sue concessioni con le quali ha sostenuto se e la sua famiglia creando economia e sviluppo negli anni. Insomma dovrà ricominciare d’accapo – hanno osservato Di Ciaccio e Rosato – ripartendo da zero e riavviare la sua attività.
Saverio Forte