ITRI – Se i dati dell’ultimo ed inquietante dossier “Lazio in Fiamme” della Legambiente regionale avevano affidato al comune di Itri il poco invidiabile primato per quanto riguarda la provincia di Latina relativamente all’entità del territorio interessato da incendi di natura dolosa – 1172 ettari, pari al 10% della superfice dell’intero comune, su 3584 ettari dell’intera provincia pontina)– il sindaco aurunco Antonio Fargiorgio stanco e preoccupato di questa preoccupante situazione ha preso carta e penna e ha scritto una lettera al Prefetto di Latina Pierluigi Faloni. Il capo dell’amministrazione comunale l’ha fatto dopo un’altra giornata “horribilis”, di venerdì, quando sono stati inceneriti ulteriori 30 ettari di terreni tra oliveti e colture e gli incendi hanno lambito finanche alcune abitazioni.
“Il rammarico che esprimo come Sindaco- scrive l’avvocato Fargiorgio – è ancora più grande in quanto, da segnalazioni pervenute dai cittadini, è emerso che quello che inizialmente appariva come un modesto incendio, si è poi trasformato in una vera e propria ecatombe, sia per motivi atmosferici (a causa di un forte vento) che per motivi di coordinamento tecnico nelle operazioni di spegnimento”. Il comune di Itri sta facendo quel che può in termini di prevenzione e di repressione, la situazione – ammette il sindaco Fargiorgio – “rimane molto seria” motivo per cui si “richiede l’impiego di uomini e mezzi anche militari, di intelligenze investigative per poter effettuare un controllo capillare di un territorio molto esteso (oltre 101 km quadrati), che le forze operanti sul campo (Carabinieri, Polizia Locale, Carabinieri Forestali) non sono in grado fisiologicamente di assicurare, stante anche la loro esigua consistenza numerica”.
Quella del sindaco di uno dei comuni più vasti della provincia in termini di superfice (in proporzione naturalmente alla popolazione residente) si profila una richiesta di aiuto al massimo rappresentante dello Stato sul territorio pontino. E il sindaco una proposta la prospetta al Prefetto Faloni. Gli ha ricordato che il Comune di Itri ha negli ultimi tempi organizzato un corso di antincendio boschivo (Aib), formando attraverso un ente accreditato e riconosciuto (D.R.E.Am. Italia) diverse persone che, in quanto parte di alcune associazioni operanti sul territorio, possono essere utilizzate nelle operazioni di spegnimento, chiaramente sotto la direzione ed il coordinamento del “Dos” dei Vigili del fuoco. Le stesse associazioni, unitamente a quella della locale Protezione Civile (Eri) ed alle forze dell’ordine, assicurano anche un controllo preventivo (con postazioni di avvistamento) che, purtuttavia, “non è in grado di estendersi alla totalità del territorio comunale”.
A luglio è stato istituito, presso lo stesso comune di Itri, un tavolo tecnico interforze e i partecipanti (il comandante della locale Stazione dei Carabinieri Giovanni Persico ed il Maresciallo Rosario Amato, il neo comandante della Polizia Locale Raoul De Michelis ed il Maresciallo Di Mambro dell’ex Corpo della Guardia Forestake) all’ultimo incontro che si è svolto proprio nella giornata di venerdì nelle ore in cui – ironia della sorta – i piromani tornavano in azione – hanno segnalato “l’improcrastinabile necessità di rafforzare la presenza di controlli sul territorio, anche attraverso l’uso di strumenti elettronici e di ultima generazione, di cui pero il comune di Itri – osserva il sindaco Fargiorgio – non è tuttavia dotato”.
Da qui la richiesta del primo cittadino di Itri al Prefetto di Latina Faloni di “valutare positivamente la possibilità di inviare nel nostro Comune uomini, mezzi militari ed intelligenze investigative al fine di garantire un più capillare controllo del territorio, che consentirebbe di assicurare alla giustizia i responsabili di questi atti facinorosi, di chiara matrice delinquenziale”.
Il comune intanto non è rimasto spettatore inerme di fronte a questa emergenza che si sta rivelando essere molto di più di una piaga ambientale oltre che economica: “Stiamo già valutando l’accesso a forme di finanziamento e progettualità che- conclude nella lettera il sindaco Fargiorgio – possano consentire di affrontare in maniera per così dire strutturale il problema che ci sta attanagliando nel corso di questa estate”.
Giuseppe Mallozzi