SPIGNO SATURNIA – Un amministratore pubblico degno di questo nome deve essere coraggioso e andare a volte anche controcorrente contro talune abitudini istituzionali e il sindaco di Spigno Saturnia, Salvatore Vento, appartiene a questa categoria. Naturalmente nell’interesse della propria comunità. Il primo cittadino aurunco – caso unico sinora nel sud-pontino – ha atteso che a prendere l’iniziativa fosse l’Asl di Latina, quando poi non ha avuto riscontri ha chiesto e preteso, per iscritto, dal dipartimento prevenzione e salute pubblica della stessa Azienda sanitaria pontina di verificare la quantità e, soprattutto, la qualità dell’acqua che l’ente gestore mette in rete dalla sorgente spignese Acquadacqua. I funzionari dell’Asl sono arrivati dopo sei giorni dalla richiesta del sindaco che, nel frattempo, aveva informato la Regione, la Prefettura, l’Ato 4, il garante regionale del servizio idrico integrato, l’Otuc e, naturalmente, Acqualatina.
Il sindaco Vento ha pensato di mettere nero su bianco quello che aveva in mente dopo che l’ente gestore, il 18 agosto, aveva comunicato un ulteriore abbassamento della falda acquifera della sorgente di Capodacqua e la necessità, dalle 16 alle 7 del giorno successivo, di eseguire le manovre di gestione del serbatoio che coinvolgono a Spigno Saturnia su un territorio classificato montano 70 utenze, pari al 57% delle totali. Il capo dell’amministrazione comunale di Spigno Saturnia si è correttamente documentato e si è appellato al rispetto di un decreto ministeriale del 1991 che, “figlio” di un direttiva Cee e di un Dpr del 1988, prevede che “il servizio d’igiene di pubblica dell’Azienda Sanitaria Locale ha il compito di effettuare i controlli sanitari sulle acque destinate al consumo umano e sulla risultanza dei controlli, deve proporre l’adozione da parte del Comune, della Regione e del gestore gli atti necessari a salvaguardare e promuovere la qualità della risorse idriche e dell’acqua condottata ovvero proporre l’adozione di provvedimenti cautelativi, contingibili ed urgenti” .
E così i prelievi da parte dei funzionari dell’Asl, accompagnati da alcuni agenti della polizia locale, sono stati effettuati oggi – Vento aveva concesso venerdì all’Asl 72 ore, meglio tardi che mai – da due fontane pubbliche, in piazza Dante, di fronte il palazzo municipale, ed in piazza San Giovanni, a Spigno Vecchio, oltre nella zona di captazione della sorgente di Capodacqua. La durata dell’acqua immessa in rete in questi ultimi giorni non supera le due-tre ore al giorno – in alcuni giorni è pressoché inesistente – ed il colore del prezioso liquido è prossimo al marrone, dunque di dubbia qualità. Per questo motivo il sindaco di Spigno ha voluto vederci chiaro anche per verificare il rispetto di uno stralcio della seconda parte della Carta dei Servizi del Servizio Idrico Integrato dell’ATO 4 e di Acqualatina nel quale il gestore si impegna a garantire per i consumi domestici una dotazione pro-capite giornaliera di 150 litri al giorno. Una cifra inimmaginabile in questo momento per ogni abitante residente nei comuni approvvigionati da Capodacqua, la parte est e collinare di Formia e completamente quelli di Minturno, Castelforte, Santi Cosma e Damiano e della stessa Spigno Saturnia.
“Con le attuali manovre perpetrate dal gestore – aveva scritto Vento – non sono garantiti i livelli minimi di servizio per le utenze causando la sua interruzione senza garantire un minimo vitale di fornitura e determinando gravi criticità igienico-sanitarie, di salvaguardia della salute e della vita umana, in particolari per i nuclei familiari dove sono presenti persone con problemi di salute”. Insomma è la prima volta che un sindaco del Golfo, “quale massima autorità sanitaria locale”, dichiara cose e concetti sensati senza gridare alla luna e abiurando logiche politiche di parte ed elettoralistiche. Se i risultati dei prelievi dell’Asl saranno resi noti lunedì prossimo, Acqualatina sostiene che proseguono “senza intoppi” i lavori per l’attivazione del campo pozzi in località “25 Ponti”, ai confine dei comuni di Formia, Gaeta e Itri. Da alcune settimane i tecnici dell’ente gestore avevano eseguito le necessarie indagini preliminari finalizzate a verificare sul campo quanto emerso dagli studi idrogeologici preventivi.
Lo scavo ha raggiunto una profondità di 56 metri per poi essere eseguite le prime prove di portata, della durata di 6 ore e con una potenza di 28 litri al secondo, nonché le prime analisi chimiche e microbiologiche. Acqualatina rende noto che si stanno organizzando nuove prove di portata, questa volta della durata di 6 giorni e con una maggiore potenza, sia per procedere con scavi cosiddetti “conoscitivi”, che permetteranno di stabilire la profondità massima di lavoro e di preservare il patrimonio archeologico dell’Appia Antica, interessata direttamente dalle opere. Saranno realizzati, poi, un cavidotto elettrico per l’alimentazione del pozzo, una zona di protezione, una condotta di collegamento alla rete e,infine, saranno acquisiti le autorizzazioni e iu permessi necessari per “la definitiva messa in produzione. Per l’ente gestore il collegamento del campo pozzi dei “25 Ponti” alla rete idrica è previsto a… metà settembre. Di quale anno? Chi vivrà, vedrà…
Saverio Forte
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