FORMIA – A differenza delle prime due manifestazioni di protesta culminate con il blocco della strada Litoranea e di alcune arterie del centro urbano con tanto di tafferugli finali, non erano così numerosi i cittadini di Formia che hanno esternato i loro disagi legati all’emergenza idrica davanti lo sportello cittadino di Acqualatina in via Olivastro Spaventola. Le denunce e le diffide del vicino commissariato di Polizia hanno costituito un deterrente per l’entità della partecipazione finale che, iniziata di buon mattino, contrassegnata dall’esposizione di un fantoccio e di alcuni striscioni polemici e dalla presenza discreta dei rappresentanti delle forze dell’ordine, si è rivelata comunque una “prima volta “ importante con alcuni dirigenti dell’ente gestore. Quest’ultimi sono stati interrogati sugli argomenti più spinosi sul tappeto, dalla gestione dell’emergenza alla mancata e corretta applicazione del piano degli interventi per l’eliminazione delle perdite passando per le nuove bollette idriche, notificate in questi giorni e più “pesanti” del solito. Insomma, dopo il danno, anche la beffa. E a molti cittadini partecipanti a questo sit in è apparso un paradosso l’affissione di alcuni manifesti da parte dell’ente gestore inneggianti il perseguimento del risparmio idrico.
Intanto il consigliere regionale pontino del Partito Democratico, Enrico Forte, ha mantenuto fede ad una promessa fatta a Formia a luglio partecipando ad un dibattito organizzato nell’ambito della locale Festa Democratica. Ha presentato un’interrogazione, a risposta immediata, al Presidente del Consiglio regionale Daniele Leodori e all’assessore alle infrastrutture Fabio Refrigeri con la quale chiede l’istituzione di “una commissione di verifica dell’intera gestione del bene pubblico da parte di Acqualatina a partire dal 2003 e sui fatti che hanno determinato l’interruzione di pubblico servizio, sulle modalità di tale interruzione verificando la rispondenza del piano industriale con gli interventi effettivamente eseguiti e la correttezza di tutto l’operato sia nell’ordinaria amministrazione che nell’attuale fase emergenziale disponendo nel caso la nomina di un commissario ad acta per attivare le procedure atte ad assicurare la gestione completamente pubblica del servizio idrico integrato”. Nell’interrogazione Forte ricostruisce gran parte dell’attività svolta in questi anni dal gestore del servizio idrico nel territorio pontino e nell’interrogazione cerca da fare chiarezza su quanto accaduto in questi anni, chiede di avere chiarimenti sulle modalità indiscriminate di interruzione e sulla equa ripartizione delle conseguenze del razionamento, verificando altresì la rispondenza del piano industriale con gli interventi effettivamente eseguiti e la correttezza di tutto l’operato prima con la ordinaria amministrazione e poi nell’attuale fase emergenziale”. Il consigliere regionale pontino del Pd sottolinea come a partire dal luglio 2016 si siano verificate interruzioni nella fornitura di acqua, interruzioni che da maggio di quest’anno sono ormai diventate permanenti. “Acqualatina – spiega – ha proceduto all’apertura e chiusura dell’erogazione senza alcun avviso oppure con avvisi non corretti riguardo agli orari mentre il servizio di emergenza e pronto intervento non sono di alcuna utilità visto che delle 13 squadre tecniche non c’è traccia. La carenza ormai permanente di acqua sta creando notevoli disagi anche economici e provoca gravissimi rischi sanitari per una collettività di 650mila persone che superano il milione durante la stagione estiva”. “La società nei vari comunicati stampa – prosegue il consigliere regionale del Partito Democratico – si giustifica adducendo come unica causa la siccità mentre il nostro territorio vanta la presenza di falde acquifere imponenti. Appare quindi necessario accertare le responsabilità circa una conclamata dispersione del 70% provocata da una rete fatiscente e gli interventi sulla rete attuati da Acqualatina nei suoi 15 anni di gestione del servizio idrico. Opinabile il comportamento della società idrica anche sul fronte della trasparenza visto che di recente in risposta ad una richiesta di accesso agli atti presentata da un pool di avvocati che stanno avviando una class action contro il gestore ha affermato che i documenti richiesti non sarebbero di pubblico interesse e impegnerebbero per troppo tempo gli uffici distogliendoli da altro lavoro. Tutto ciò – ha concluso Enrico Forte – impone la nomina di un “commissario ad acta” per garantire l’adempimento degli obblighi previsti dalla legge da parte della società Acqualatina, l’istituzione di una commissione di verifica sull’operato della società e l’avvio delle procedure per arrivare ad una gestione completamente pubblica del servizio idrico integrato, sostenendo e assistendo gli Enti Locali in questo passaggio”.
Intanto, per tornare alla stretta attualità, sono tardati a notte fonda gli iniziali e delicati lavori che hanno rappresentato il primo “step” per il collegamento alla condotta idrica del nuovi campo pozzi individuato davanti la tomba di Cicerone a Formia. La nuova tubazione era stata interrata nella giornata di lunedì sotto il manto d’asfalto dell’attuale strada Appia che, alla presenza di alcuni archeologici, era stata chiusa al traffico.
Saverio Forte