MONTE SAN BIAGIO – Per dodici ore è stato l’uomo più ricercato nell’intera regione. Quando si è sentito braccato dai Carabinieri e aveva capito che l’unica soluzione rimastagli era quella di costituirsi decideva di farla finita gettandosi, mentre transitava un treno, dal cavalcavia della ferrovia Roma-Napoli, in località Vallemarina, non molto lontano dalla stazione ferroviaria di Monte San Biagio. E’ terminata in tragedia venerdì notte la movimentata giornata di Pasquale Belsaia, un uomo di origine egiziane di 76 anni di Ciampino che, animato da un fortissimo senso di risentimento per la decisione della moglie coetanea di separarsi, aveva pensato – a modo suo – di regolare i suoi conti. Sapeva che la consorte sarebbe stata accompagnata di buon mattino da un figlio per effettuare un prelievo di sangue presso un laboratorio analisi in via San Francesco d’Assisi a Ciampino.
Qui, puntualmente, si è presentato Belsaia armato, però, di una pistola; l’uomo, un ex autista del comune, prima colpiva con un calcio dell’arma la testa la moglie e il figlio, nel tentativo di bloccare il genitore a bordo di una Ford Fiesta sulla quale stava fuggendo infrangeva uno dei finestrini ferendosi lievemente. Era il panico tra i presenti che i Carabinieri della locale tenenza e della compagnia di Castel Gandolfo riuscivano fortunatamente a gestire. I militari aspettavano che la donna ed il figlio, nel frattempo ricoverati presso il Policlicnico di Tor Vergata, si riprendessero da un comprensibile stato di shock per capire che la la famiglia Belsaia possedeva una casa al mare, al Salto di Fondi, dove l’uomo, ormai in preda ad un raptus, poteva cercare rifugio. E così è stato ma con altri propositi criminosi: Belsaia intorno alle 17 appiccava un incendio distruggendo parzialmente l’immobile dove con la moglie poche settimane fa aveva trascorso un breve periodo di vacanza.
Ne scaturiva una caccia all’uomo cui prendevano parte i Carabinieri di Fondi, di Sperlonga e di Monte San Biagio. Quest’ultimi rinvenivano in serata l’auto di Belsaia nei pressi del locale cimitero, l’uomo si sentiva accerchiato, braccato e, poco prima della mezzanotte, dopo essersi disfatto dell’arma, si lasciava andare da un cavalcavia della ferrovia mentre transitava un treno. Terminava così una giornata iniziata male e finita peggio.
Saverio Forte