VENTOTENE – Ventotene è sempre più sostenibile. Basta un numero: dal maggio 2016 nel successivo anno ha emesso in atmosfera 500 tonnellate in meno di C02 conseguendo, oltre agli innegabili vantaggi ambientali, un conseguente risparmio economico. Mentre il presidente americano Donald Trump è tentato di cestinare i trattati di Parigi sull’ambiente, dalla seconda isola pontina arrivano notizie importanti sul primo progetto dell’Enel a livello nazionale che nel maggio dello scorso anno, appunto, aveva inaugurato, dopo quattro anni di studi, un innovativo sistema di accumulo dell’energia prodotta dalla locale centrale elettrica e di utilizzarla secondo le necessità e i fabbisogni della comunità isolana che, durante la stagione estiva e turistica, raggiungono picchi da record. Dopo il via libera dell’Autorità per l’energia elettrica, il gas ed il sistema idrico, “Enel produzione” ha integrato un sistema di stoccaggio – basato su batterie da 300 a 600 kWh – ai gruppi di generatori a diesel della centrale operativa da un anno e mezzo Il sistema è stato realizzato dal colosso tedesco Siemens e permette che le batterie lavorino in maniera sinergica ad un impianto ibrido che consente di conservare energia e limitare i consumi necessari. Questa ottimizzazione scaturisce da un minore utilizzo di combustibile e da un ridimensionamento delle ore di utilizzo dei motori. Per quanto riguarda il primo aspetto, il risparmio di combustibile è stato pari a circa il 13,3% su base annuale, con picchi che hanno superato il 17,2% nei mesi invernali tant’è che in alcune ore del giorno si può energizzare Ventotene grazie alla sola batteria, tenendo a riposo i motori. Quanto all’efficienza media di generazione si è registrato un aumento di circa il 13% su un arco temporale di 11 mesi. Per quanto riguarda i motori, l’accumulo nel primo anno di funzionamento ha consentito un “taglio” di oltre il 50% nelle loro ore di funzionamento e, di conseguenza, delle spese di manutenzione delle centrale elettrica. “Enel produzione”, inoltre, ha fatto sapere che i motori di Ventotene hanno funzionato per un totale di 6250 ore, a fronte delle più di 13.390 ore che sarebbero state necessarie per alimentare l’isola in assenza delle tecnologie di storage. E – come detto – l’ultimo impatto è sull’ambiente è stato positivo con una drastica e prevista diminuzione dell’emissione di anidride carbonica complice l’innovativo sistema dell’immagazzinamento dell’energia. L’introduzione dell’impianto ibrido ha consentito di ridurre di 56 tonnellate le emissioni di C02 nei primi tre mesi di attività dell’impianto – la previsione originaria è stata integralmente rispettata – per arrivare a una media annua di circa 500 tonnellate di anidride carbonica in meno nell’atmosfera che pongono l’isola-culla dell’Europa libera ed unita all’avanguardia anche per l’energia verde.
(Nella foto di copertina l’impianto; nel testo un momento dell’inaugurazione)