FORMIA – E’ un po’ come una finale ai calci di rigore. Ogni consiglio comunale potrebbe essere l’ultimo o comunque decisivo. L’epilogo della La terza crisi in cui si è infilata la giunta Bartolomeo potrebbe essere già lunedì, se non si riusciranno a trovare i numeri che sono mancati per la validità delle ultime due sedute, ma intanto, anche oggi, le opposizioni hanno sistemato la palla sul dischetto ed hanno fatto finta di tirare. Vista l’assenza del presidente Alessandro Zangrillo (che aveva giustificato la propria assenza alla segretaria comunale), criticata aspramente, il consigliere di opposizione Antonio di Rocco (in qualità di “consigliere anziano”) si è seduto sul banco della presidenza e, dopo l’appello che ha registrato la presenza dei soli 12 consiglieri di opposizione (contro i 25 membri che compongono il consiglio comunale), ha tentato di aprire la discussione. I consiglieri avrebbero voluto offrire ai cittadini denunciati per le manifestazioni contro Acqualatina la propria solidarietà, ma non ne hanno avuto modo. Ferma la reazione della segretaria comunale che si è sottratta a qualsiasi tipo di prosieguo, ritenuto illegale. Ma la tentata forzatura di quanto previsto dal regolamento ha fatto emergere ancora una volta i limiti di coesione di una maggioranza targata pd – pdl che ormai vacilla e paralizza la città. Fino a lunedì, quando la massima assise si riunirà in seconda convocazione, nelle segreterie di partito si tenterà di ricucire gli strappi ma il clima che si respira è lo stesso di aprile, con la differenza che l’outing del pdl questa volta non sembra essere sufficiente. (Nella foto di copertina un inedito Antonio Di Rocco nella veste di presidente del consiglio siede affianco alla segretaria generale Rita Riccio)