FORMIA – Apprendiamo in questi giorni che, grazie ad un mutuo di circa 450 mila euro da accendersi presso la “Cassa Depositi e Prestiti”, l’amministrazione intende avviare un restyling della città. Il Sindaco commenta così: “interventi che contribuiranno a migliorare la qualità della vita di borghi e quartieri”. Ora, vorremmo capire: quando si parla di inserire nuovi giochi per bambini nei parchi giochi già esistenti, esattamente, a quali “bambini” ci si riferisce? E quando il Sindaco dice che questi interventi sono “opere al servizio di bambini e famiglie” a chi si riferisce con precisione? Così, quando si dice che “l’obiettivo dell’amministrazione è offrire un contributo di crescita creando punti di riferimento per la socialità e centri di aggregazione dislocati sul territorio che favoriscano l’incontro tra le persone”, in realtà, a che socialità si fa riferimento? Come Referente di Tilt Formia e membro della “Consulta cittadina permanente per le politiche a favore delle persone disabili” mi sono molto battuto perché Formia diventi una città inclusiva e a misura di disabile. In molte occasioni ed in particolare durante l’incontro fra la Consulta ed il Sindaco ho avanzato importanti proposte ritenendo che fosse essenziale un abbattimento programmatico e sistematico delle barriere architettoniche: rampe, semafori con countdown sonoro, scivoli, marciapiedi regolari e tante altre misure volte a consentire ad i disabili di vivere in autonomia e serenità la propria città.
A tal proposito, inoltre, avevo proposto che il sito del Comune di Formia fosse dotato di un’area apposita di denuncia delle barriere architettoniche affinché i cittadini potessero mettere le istituzioni in condizioni di intervenire quanto più tempestivamente possibile. E magari, perché no, abbiamo chiesto di sviluppare un’applicazione per smartphone che tenesse i cittadini collegati ad un ufficio preposto in modo da svolgere in maniera smart la stessa funzione che svolgerebbe l’area del sito del Comune.
Un altro intervento che ho proposto riguarda proprio i parchi giochi: ne ho chiesto la riqualificazione attraverso l’inserimento di giostrine e percorsi sensoriali ad hoc che consentano ai bambini disabili di giocare insieme a tutti gli altri bambini. Il gioco, infatti, è un momento essenziale di integrazione, di socialità dei bambini e delle loro famiglie: escludere alcuni bambini e le loro famiglie da questo momento sarebbe un vero peccato, oltre che uno spregio alla nostra Costituzione che ci ricorda che “è compito della Repubblica rimuovere gli ostacoli di ordine economico e sociale che, limitando di fatto la libertà e l’eguaglianza dei cittadini, impediscono il pieno sviluppo della persona umana…”.
Inoltre, gli stessi parchi giochi devono essere accessibili ai disabili: pavimentazione, scivoli ed altri accorgimenti che rendano anche i parchi vivibili per tutti i cittadini, nessuno escluso.
Le proposte suddette non sono pura fantasia, ma esattamente ciò che ritengo sia essenziale perché Formia sia davvero una città inclusiva, una città che costruisca ponti fra le persone, una città che aggreghi e che dia benessere anche alle famiglie con uno o più disabili al proprio interno. Inoltre, è bene tenere in conto che suddetti progetti (giostrine per bambini disabili, spazio nel sito del comune e applicazione per denunciare le barriere architettoniche, piani di progressivo abbattimento delle barriere architettoniche…) sono stati già da tempo attuati in altri comuni italiani. Questo ci spinge a ritenere che anche a Formia siano realizzabili. Anzi: auspico che vengano realizzati. Serbo la speranza che i progetti di restyling che verranno avanzati siano anche a misura di disabile. Ne sarei davvero lieto: qualsiasi atto sia compiuto tenendo i cittadini ed il loro benessere come punto di riferimento è per noi di Tilt un intervento valido.