GAETA – “Chi non possiede memoria storica non ha un passato e chi non ha un passato, non ha una storia tutta sua da raccontare!” Francesco Di Chiappari, ingegnere, professore e da qualche tempo, anche poeta e scrittore, Franchino, per i tantissimi amici di Formia e Gaeta, una sua storia ce l’ha. E’ quella di Paolo Nardella, classe 1898, zio dell’autore, caduto a soli 19 anni, o disperso, come dichiarato ufficialmente, sul Monte Piana del Cadore, nel novembre del 1917; uno dei seicentomila e passa giovani ingoiati nell’inferno della Grande Guerra. Ma è anche la storia di due grandi amici, Paolo Nardella, appunto ed Osvaldo Di Perna, entrambi di Gaeta, e di una cartolina, ricevuta da Osvaldo, ricoverato in ospedale per una grave ferita riportata nel corso di un assalto alle trincee austriache, a punta Santa Rosa in Sesto e spedita da Paolo, il 12 Ottobre del 1917, poco prima di scomparire anch’egli nella voragine dei tragici eventi bellici.
La “cartolina”, conservata con amore da Osvaldo, per oltre quarant’anni e poi, donata a Mimino Nardella, fratello di Paolo, in seguito ad un incontro del tutto fortuito, compie oggi 100 anni e, per tale occasione, Franchino Di Chiappari, dopo una prima breve stesura della sua storia, edita nel 2014, ha ora pubblicato una nuova opera, davvero egregia: “Cartolina dal fronte – Storia di uomini e trincee”. E’ un romanzo, tratto da una storia vera, che affascina e coinvolge, da cui traspare tutta la passione dell’Autore, accanto alla ferma volontà di non dimenticare ed anzi, di tramandare alle future generazioni il ricordo della Gaeta di un tempo e dei propri affetti. Un’opera corredata da un’ampia serie di fotografie dell’epoca, che emanano una struggente nostalgia, accanto ad altre foto recenti dei luoghi teatro “della scelleratezza di una guerra che di umano ha avuto ben poco” e dove Di Chiappari si è recato, nel corso di questa estate, quasi per immergersi “nella spiritualità di un silenzio che abbraccia l’intero altopiano, tra ossa affioranti, pezzi di artiglieria, piccole croci realizzate col filo spinato, ceppi commemorativi ed altari di pietra”, onde trovare la giusta ispirazione e dare al suo racconto la freschezza di quel tempo e di quei giovani che, a migliaia, hanno donato la propria vita alla Patria.
E parliamo di un secolo fa! Ma il pregio dell’opera è anche un altro, poiché Franchino Di Chiappari, nella sua costante ricerca delle origini, compie un apprezzabile excursus nel dialetto gaetano, disquisendo anche tra linguaggio e fonetica e riproponendo, alla fine del volumetto, una versione dialettale de “La cartelline dagliu fronte”! L’appuntamento con la presentazione del libro, che sarà accompagnata da commenti musicali degli artisti Luigi Di Chiappari, Alessandro Del Signore e Gloria Trapani, su canti della Grande Guerra, è per giovedì 12 ottobre, alle ore 18 , presso la Pinacoteca Comunale di Gaeta, in via De Lieto 2. Al termine della serata, l’Autore avrà il piacere di omaggiare i presenti con una copia dell’opera.
Saverio Forte
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