GAETA – “Chi non possiede memoria storica non ha un passato e chi non ha un passato, non ha una storia tutta sua da raccontare!” Francesco Di Chiappari, ingegnere, professore e da qualche tempo, anche poeta e scrittore, Franchino, per i tantissimi amici di Formia e Gaeta, una sua storia ce l’ha. E’ quella di Paolo Nardella, classe 1898, zio dell’autore, caduto a soli 19 anni, o disperso, come dichiarato ufficialmente, sul Monte Piana del Cadore, nel novembre del 1917; uno dei seicentomila e passa giovani ingoiati nell’inferno della Grande Guerra. Ma è anche la storia di due grandi amici, Paolo Nardella, appunto ed Osvaldo Di Perna, entrambi di Gaeta, e di una cartolina, ricevuta da Osvaldo, ricoverato in ospedale per una grave ferita riportata nel corso di un assalto alle trincee austriache, a punta Santa Rosa in Sesto e spedita da Paolo, il 12 Ottobre del 1917, poco prima di scomparire anch’egli nella voragine dei tragici eventi bellici.
E parliamo di un secolo fa! Ma il pregio dell’opera è anche un altro, poiché Franchino Di Chiappari, nella sua costante ricerca delle origini, compie un apprezzabile excursus nel dialetto gaetano, disquisendo anche tra linguaggio e fonetica e riproponendo, alla fine del volumetto, una versione dialettale de “La cartelline dagliu fronte”! L’appuntamento con la presentazione del libro, che sarà accompagnata da commenti musicali degli artisti Luigi Di Chiappari, Alessandro Del Signore e Gloria Trapani, su canti della Grande Guerra, è per giovedì 12 ottobre, alle ore 18 , presso la Pinacoteca Comunale di Gaeta, in via De Lieto 2. Al termine della serata, l’Autore avrà il piacere di omaggiare i presenti con una copia dell’opera.
Saverio Forte