Fondi / Sfida tra La Penna, Zuliani e Calcagnini per la segreteria provinciale. Ecco i programmi

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LATINA – Corsa a tre per la conquista della segreteria provinciale del partito democratico. Partono con il congresso di oggi pomeriggio alle 15 a Fondi, presso la Sala Lizzani del complesso San Domenico, le assemblee deputate al rinnovo del segretario provinciale. Prima delle votazioni prenderanno la parola i candidati Salvatore La Penna, attuale segretario, e gli sfidanti Nicoletta Zuliani ed Andrea Calcagnini. La fase congressuale prevede sempre oggi l’asemblea del circolo di Spigno Saturnia, mentre domani 15 ottobre sarà la volta di Campodimele, Gaeta, Itri, Latina, Maenza e Sabaudia. Lunedì 16 si voterà invece a Roccasecca dei Volsci. All’incontro di Fondi è prevista la partecipazione dell’onorevole Maria Teresa Amici e del senatore Claudio Moscardelli.

Salvatore La Penna
Salvatore La Penna

La visione di Salvatore La Penna è tesa verso il rilancio di un partito “contendibile”.
“…è necessario – spiega – da una parte riavvicinare al PD un tessuto civico ed associativo che a livello locale si è espresso al di fuori dei canali del partito, dall’altra parlare a tanto elettorato moderato, deluso dal centrodestra e non disponibile a seguire indirizzi politici populistico – demagogici. Il PD ha saputo massimizzare la vittoria in molti comuni e contenere gli effetti negativi delle sconfitte attraverso un’azione intelligente di raccordo con le esperienze civiche, in modo da essere centrale nelle assemblee dei sindaci su temi come sanità, rifiuti e acqua. Sul tema dei rifiuti è stato decisivo il lavoro unitario di elaborazione da parte della direzione provinciale del PD da cui ha preso le mosse la redazione del piano provinciale dei rifiuti da parte dell’ente di via Costa. Naturalmente la questione del ciclo dei rifiuti presenta ancora elementi da chiarire e definire nel rapporto con il sistema regionale. Sulla gestione del servizio idrico il mutamento degli equilibri in seno alla conferenza dei sindaci dell’ATO4 ha permesso, con il ruolo di guida dei sindaci del PD, prima di riequilibrare i rapporti con il socio privato in direzione di una capacità di controllo e concertazione molto superiore a quanto avveniva precedentemente; successivamente di dare forza e concretezza politica al percorso di ripubblicizzazione del servizio idrico, un obiettivo politico affascinante e assai complesso per il quale sono chiamati a concorrere tutti i livelli istituzionali e ad aprire una discussione aperta e seria con i Consigli Comunali e le comunità in generale”.

Nicoletta Zuliani punta invece sulla creazione di una “rete” e sull’organizzazione decentrata del partito. “La nostra idea di Partito per questa provincia – scrive – parte da alcuni elementi politici ed organizzativi: la partecipazione all’attività del partito deve essere incardinata su un doppio binario: • la creazione di un nuovo spazio politico permeabile che si sposta dalle sedi dei circoli e delle segreterie andando incontro ai cittadini alle realtà sociali, culturali ed economiche della nostra provincia, un’attività questa che mette al centro il cittadino non più come fruitore di servizi o di semplice elettore, ma sempre più stakeholder, partecipante attivo alla formazione e al controllo della proposta politica. • l’organizzazione di soggetti politici in grado di governare, decidere e approfondire le questioni politiche più rilevanti. Passare a segreterie e organi assembleari snelli ed efficaci in grado di svolgere una forte azione politica. A questo scopo andrà avviata una ridefinizione dei circoli nel numero e nella loro logistica aprendo la possibilità di integrarli con circoli on line, una rete ibrida fisica e digitale che corrisponda al tempo che viviamo e alle economie reali di una organizzazione politica. E’ urgente costruire un modello di partecipazione di democrazia aumentata, delineata intorno all’idea di network dove l’IO di ognuno trovi una propria dimensione nel NOI complessivo, senza dover rinunciare per forza alle sue specificità, un partito visto come se fosse una smart community, più aderente alla realtà.
La particolarità della nostra provincia dal punto di vista geografico e territoriale, come la necessità di decentrare e articolare la proposta e l’azione politica dal comune capoluogo, ci fa indicare la necessità di individuare tre ambiti tematici territoriali dove istituire un coordinamento degli eletti e una rete di amministratori; uno del sud pontino, uno dei monti Lepini e un altro della parte nord della provincia, dove vanno create tre commissioni del partito per la definizioni di temi ed azioni specifiche come di alcuni aspetti organizzativi”.

Critico verso l’attuale gestione del partito Andrea Calcagnini, che fa dell’uguaglianza uno dei temi centrali della sua proposta, incentrata sullo strumento dei Forum tematici.
“Lo stato di criticità in cui versa il Partito provinciale – è la sua analisi – è sotto gli occhi di tutti. Hanno chiuso circoli storici, alcuni non sono mai esistiti, se non sulla carta e sulle tornate delle conte dei tesserati, altri faticano a gestire anche l’ordinaria amministrazione, in diversi comuni della provincia alcuni sono stati commissariati , altri annullati di fatto e piegati alla volontà della maggioranza , senza alcuna discussione politica, si dimettono segretari di circolo senza neanche provare a comprendere le difficoltà e le motivazioni di quella scelta. Tutto tace, mai un’analisi vera ed approfondita dello stato dei circoli, mai una discussione pubblica dove la linea del partito emerga in maniera chiara e riconoscibile all’esterno su temi fondamentali, quelli stessi che hanno portato alla condivisone di un manifesto di valori emerso in un recente convegno di Fossanova.
La base sicuramente di questa piattaforma congressuale che accompagna la candidatura a Segretario Provinciale del Partito Democratico contiene temi di interesse generale quali:
 Il partito nella provincia di Latina – nuovi modelli organizzativi;  la questione ambientale- Latina una bomba ecologica?  Sistema Lazio, infrastrutture, sviluppo ricerca ed innovazione- le reti della partecipazione  Il ruolo della formazione e della comunicazione per le nuovi classi dirigenti  Le buone pratiche di welfare e un nuovo welfare integrato”