ITRI – Era l’estate del 2015 quando scese il sipario sull’ottava edizione del torneo internazionale di basket Memorial “Pasquale Stravato”, svoltosi a Itri. Da allora, nonostante l’eco meravigliosa della qualità dei tanti risultati raggiunti, la “vacatio” di ben due anni ha portato nell’animo di chi ama lo sport cestistico, di chi vedeva in quell’evento la promozione del nome e dell’immagine di Itri, di chi ne apprezzava le nobilissime intenzioni, che erano quelle di favorire un’aggregazione autentica tra i giovani e a gente di Itri con i coetanei giunti in paese da nazioni diverse del vecchio continente, di chi, soprattutto, vuole perpetuare il ricordo vivido di una persona che ha fatto dello sport un mezzo di comunicazione e di crescita per chi si stava aprendo al processo formativo del quotidiano percorso esistenziale, un’amarezza che, per il venturo 2018, non si intende minimamente tollerare che continui a pervadere i sentimenti dell’affetto globalizzato verso questa summa di finalità prefissate.
E, proprio per concretizzare l’attuazione di questi propositi, a Itri ci si sta adoperando, ognuno con il compositamente variegato quanto insostituibilmente prezioso contributo operativo, a rimettere in funzione la macchina organizzativa della manifestazione che, oltre a caratterizzare il fulcro sportivo portante della stagione estiva, rappresenta la traduzione in termini concreti di quel processo di incontro e di crescita integrata tra i ragazzi di quel continente che tutti dicono di voler vedere unitariamente in cammino per fornire risposte sicuramente più idonee, qualora gli intendimenti conclamati divenissero realtà effettivamente operative, alle attese di quanti lo popolano e di quanti lo vedranno come la loro futura e comune patria, senza confine o barriera alcuna. In questa prospettiva si stanno muovendo molti entusiastici appassionati dello sport e dell’integrazione per far sì che, come già nelle meravigliose otto edizioni che hanno visto la cornice di Itri come lo scenario irripetibile per la loro location, il centro aurunco torni a essere il crocevia del basket giovanile europeo e, soprattutto, che Pasquale Stravato, indimenticato coach di innumerevoli e folgoranti stagioni sportive, oltre che di un formativo percorso di vita per i giovani che ha approcciato allo sport della Vita, veda perpetuato, nella doverosa maniera, il ricordo solare dell’esempio che ha lasciato. A tutti!
Orazio Ruggieri