TERRACINA – Un’holding criminale capace di gestire un collaudato e remunerativo giro di spaccio di droga su un territorio vasto della provincia di Latina ma anche di intimidire le vittime costrette a saldare i loro debiti con la violenza e finanche a fuggire all’estero per non mettere a rischio la propria incolumità fisica. E’ quella sgominata all’alba dai Carabinieri del Comando provinciale di Latina che con l’ausilio di alcune unità del nucleo Cinofili di Roma Santa Maria Galeria e, dall’alto, di un elicottero del reparto Carabinieri di Pratica di Mare, hanno eseguito tra Terracina, Fondi, Priverno e Aprilia 18 ordinanze di misure cautelare, di cui 12 in carcere e 6 ai “domiciliari” con le ipotesi accusatorie, a vario titolo, di spaccio di droga ed estorsione.
I provvedimenti restrittivi, chiesti dal sostituto procuratore Luigia Spinelli ed emessi dal Gip del Tribunale di Latina Mara Mattioli, scaturiscono da una brillante e delicatissima inchiesta promossa nel dicembre di due anni fa dai Carabinieri della Compagnia di Terracina, da qui il nome dell’operazione “Giove”. A chiedere all’epoca l’intervento dei militari fu una madre di un giovane assuntore di droga, preoccupata delle continue richieste estorsive di danaro provenienti dal figlio, impossibilitato ad onorare i suoi personali debiti. Gli accertamenti stabilirono che a movimentare e a gestire un vasto giro di spaccio di hashish, marjuana e soprattutto cocaina in mezzo provincia – Fondi, Priverno, Aprilia e naturalmente, Terracina – erano i componenti, alcuni con precedenti penali, dell’organizzazione smantellata all’alba dai Carabinieri di cui si state assunte importantissime informazioni sui rispettivi ruoli, sia per individuare i canali di approvvigionamento dello stupefacente che vedersi riconosciuti i crediti derivanti dalla cessione delle dosi.
E così che gli assuntori ritardatari venivano sistematicamente minacciati e picchiati e addirittura costretti a ricorrere ad alcune società finanziarie, a volte con documentazione falsa, per onorare i loro debiti. L’operazione “Giove” è stata portata a termine grazie ai pregressi risultati investigativi dei Carabinieri che, oltre a denunciare alcuni giovani e ad arrestare sette persone, di cui due destinatarie dell’ordinanza odierna del Gip Mattioli, avevano sequestrato complessivamente 1600 grammi di cocaina, 15 di hashish e 5 di mariuana oltre che 2600 euro, probabile provento dell’attività di spaccio. Nel corso dell’operazione “Giove” uno dei 18 arrestati è finito in carcere anche detenzione illegale di 45 di hashish.
Saverio Forte
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