FORMIA – Goletta Verde, lo storico veliero di Legambiente, quest’estate gli ha attribuito la “bandiera nera” perché considerato uno dei corsi d’acqua più inquinanti del territorio laziale. Una conferma, negativa, per riconoscimento tutt’altro che idilliaco è arrivato dal blitz cui hanno partecipato un “pool” di forze dell’ordine in via delle Vigne, una delle arterie nella zona residenziale di Gianola, a Formia.
Il ‘via’ alle indagini c’è stato quasi per caso, da una segnalazione di un privato arrivata martedì sera alla Guardia Costiera di Formia. Raccontava di un impianto di sollevamento di Acqualatina, ma realizzato dal disciolto Consorzio Acquedotti Riuniti degli Aurunci, che all’interno di un campeggio della zona raccoglie da sempre i liquami fognari delle realtà di Gianola e Santa Croce, per quanto riguarda il comune di Formia, e della parte alta di Scauri, nel territorio di Minturno. La segnalazione era anche troppo circostanziata: in caso di “troppo pieno” i liquami vengono dirottati nel vicino torrente Santa Croce.
E il sopralluogo della Guardia Costiera, cui si sono affiancati la Polizia Locale e i Carabinieri della Forestale, l’ha evidenziato in maniera inesorabile. A questa vasca di raccolta è stata realizzata abusivamente un foro laterale, una sorta di collegamento, per far defluire i liquami quando si verificava il “troppo pieno” per sventare in estate possibili fenomeni di allagamento della struttura.
Le indagini sono appena agli inizi e si sono concretizzate subito con l’emissione di un verbale amministrativo nei confronti di Acqualatina, che rischia di dover rifondere ora una sanzione dai 6.000 ai 60.0000 euro ed è stata invitata a rimuovere quella deviazione pericolosa. Ma da chi e quando è stata realizzata? Gli accertamenti in corso dovranno stabilirlo…
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