SPIGNO SATURNIA – Un fatto è certo: non sarà rispettato dal Comune di Formia il termine del 31 ottobre invocato dalla XVII Comunità Montana dei Monti Aurunci, per ottenere i nomi dei nuovi rappresentanti in seno all’assemblea comunitaria in sostituzione delle nomine, vecchissime, deliberate nel lontano 2008. Il cerino, acceso, è passato in queste ore nelle mani del presidente del consiglio di Formia Alessandro Zangrillo al quale cinque consiglieri comunali d’opposizione hanno chiesto la convocazione di una seduta straordinaria – che secondo le prescrizioni – dovrà avvenire entro i prossimi venti giorni. Naturalmente l’istanza, provocatoria, delle minoranze centriste ha una forte valenza politica perché i problemi riguardano la maggioranza e, soprattutto, il principale suo azionista, il Partito Democratico…
Si tratta, in effetti, di rimpiazzare le nomine di… nove anni fa che ricalcarono l’allora e superato assetto politico: Nicola Riccardelli (Udc) e Salvatore Orsini (Forza Italia) vennero indicati dalla maggioranza di centrodestra dell’epoca e Mauro Delle Donne per l’allora opposizione. Se Riccardelli, che della XVII Comunità Montana è stato successivamente sino al 2015 anche attivo e presidente, è in poule position per essere di nuovo designato per le attuali opposizioni centriste, toccherà nei prossimi giorni alla maggioranza Pd-Forza Italia invece scioglierà i principali nodi. Salvatore Orsini non potrà essere più riconfermato perché non è stato rieletto consigliere comunale alle amministrative della primavera del 2013, Mauro Delle Donne si trova da qualche mese seduto tra i banchi dell’opposizione anche se il suo gruppo politico dell’ex lista civica “Ripartiamo insieme” capitanato dall’ex vice sindaco e assessora alle Opere Pubbliche Eleonora Zangrillo da giorni sta di nuovo “flirtando” con il sindaco Sandro Bartolomeo non tanto per fare ritorno in maggioranza a pochi mesi dal voto amministrativo quanto per esercitare un’opposizione più “light” per tentare di avere un peso contrattuale più incisivo in vista degli appuntamenti elettorali di inizio marzo delle regionali e delle politiche…
Ecco perché le decisioni più ardue e coraggiose spettano ora allo stato maggiore del Partito Democratico formiano che già nel 2013, nonostante già all’epoca arrivassero le comunicazioni della XVII Comunità Montana per rinnovare le rappresentanze consiliari del comune di Formia, ha lasciato volutamente che imperasse lo “status quo”. E le ragioni erano tutte politiche ed elettorali: a parte Riccardelli, passato all’opposizione, il consigliere Delle Donne garantiva quattro anni fa la neonata maggioranza di centrosinistra mentre la presenza di Orsini nell’assemblea dell’ente di Spigno Saturnia si è rivelata una sorta di cambiale elettorale emessa da Forza Italia in cambio del chiaro e dichiarato sostegno, in occasione del ballottaggio, garantito da diversi consiglieri azzurri – tra questi anche l’ex Salvatore Orsini – al rieletto sindaco Bartolomeo.
Il Partito Democratico avrebbe potuto rivendicare benissimo le sue legittime istanze e, invece, rimase volutamente in silenzio per sostenere la nuova e inedita situazione politica venutasi a creare, ratificata nella primavera 2017 con la nuova maggioranza che mantiene in vita il Bartolomeo quater. Ora il Pd, invece, è costretto ad uscire da questa ambigua ed imbarazzante posizione e mostrare le sue carte. Sempre che ne abbia titoli e capacità politiche. Non può più glissare perché la segreteria della XVII Comunità Montana è stata chiara nei riguardi del comune di Formia: comunicateci i vostri nomi, alla stessa stregua dei comuni di Itri e di Spigno Saturnia, perché la nostra assemblea, in carica per cinque anni e scaduta nel corso del 2016, deve insediarsi al più presto con il suo plenum.
La segreteria generale dell’ente di Spigno Saturnia, dopo la richiesta di convocazione del consiglio comunale avanzata dalle opposizioni, ha voluto chiarire un aspetto importante, di non essere stata inadempiente a chiedere le rappresentanze dei comuni aderenti quando quest’ultimi sono stati, per certi versi, omissivi per preservare localmente i rispettivi equilibri politici. La XVII Comunità Montana ha voluto ribadire la legittimità del proprio comportamento procedurale rispolverando l’articolo 18 del proprio Statuto, il cui quarto comma prevede che… “ogni consiglio comunale provvede, entro e non oltre trenta giorni dal suo insediamento, alla nomina dei propri rappresentanti che restano in carica fino alla scadenza del Consiglio della Comunità Montana”.
Da Spigno Saturnia è arrivato un altro importante chiarimento su un’indiscrezione circolata in questi giorni: e se fosse nulla sul piano giuridico e procedurale l’elezione del nuovo presidente Alfieri Vellucci (Forza Italia) decretata il 4 giugno 2015? Il motivo? Al voto parteciparono alcuni consiglieri comunitari, come il formiano Salvatore Orsini, che non ricoprivano più l’incarico di consigliere nel comune d’appartenenza. Quell’elezione era ed è regolare perché – hanno fatto intendere i vertici apicali della segreteria della XVII Comunità Montana – i consiglieri continuano ad esercitare in “prorogatio” il loro mandato sino a quando le assemblee che li hanno indicati non decidano di sostituirli. E così è stato. Di certo l’elezione del forzista Vellucci, considerato una diretta espressione politica del rieletto sindaco di Santi Cosma e Damiano Franco Taddeo con il quale è legato da stretti rapporti familiari, è stata la prima ufficiale conferma di un “feeling” nel sud-pontino tra Forza Italia ed il Pd. Alfieri in occasione del ribaltone anti-Nicola Riccardelli ottenne 11 voti favorevoli (contro i 10 contrari) e decisivi furono quelli di Giancarlo Cardillo e Franco Simeone, consiglieri comunali all’epoca del Partito Democratico rispettivamente a Castelforte (di cui è da oltre un anno sindaco) e Spigno Saturnia, i quali guarda caso hanno ottenuto la vicepresidenza della Comunità Montana (Cardillo) e un assessorato (Simeone).
In conclusione, il consiglio comunale di Formia deve decidere in fretta alla stessa stregua del comune di Itri, alle prese con alcune divisioni all’interno della maggioranza che sostiene il sindaco Antonio Fargiorgio. Una situazione un po’ più tranquilla arriva, invece,consiglio comunale di Spigno Saturnia che, in scadenza nella prossima primavera, dovrebbe confermare gli attuali suoi tre consiglieri delegati. A sollecitare, indirettamente, tempi brevi alle assemblee di Formia, Itri e Spigno Saturnia è anche la politica gaetana e minturnese. I consigli comunali che si sono insediati rispettivamente lo scorso giugno e nello stesso mese del 2016 dopo le ultime elezioni amministrative, hanno eletto i loro tre rappresentanti ma questi non possono insediarsi (al posto dei precedenti) sino a quando la nuova assemblea della XVII Comunità dei Monti Aurunci non inizia il suo mandato quinquennale.
Ma, al di là di queste alchimie politiche e procedurali, serve tenere ancora in piedi un ente che la Regione Lazio avrebbe voluto eliminare con una legge “ad hoc” prima di fare improvvisamente marcia indietro? Ha senso, nel rispetto dei cittadini-contribuenti, avallare l’attività di un’istituzione costosa “specialista” nella concessione di contributi al comune di Castelforte per le iniziative Natalizie del 2016, per sostenere alcune ricorrenze religiose patronali, le sagre del melone, della Fresa (a Santi Cosma e Damiano), della cozza e del pesce azzurro (a Formia) e finanche per un’iniziativa privata qual è stata la finale regionale di Miss Italia a Castelforte? Mentre l’esecutivo comunitario deliberava questi necessari contributi, i monti Aurunci quest’estate andavano a fuoco tradendo altre ed importanti prospettive di sviluppo economico ed occupazionali. Le responsabilità? Di Giove Pluvio che ha smesso di fare il suo mestiere – direbbe qualcuno – e dei discendenti di Nerone che in queste latitudini e longitudine crescono più dei funghi.
Saverio Forte