FORMIA – “Lo scarico del “troppo pieno” dell’impianto di sollevamento di Gianola, come già reso noto pubblicamente nei giorni scorsi, è sigillato da anni e l’impianto di depurazione risulta pienamente funzionante e non presenta scarichi di liquami in natura. Le cause della presenza di coli fecali e altri agenti inquinanti rilevati nel Rio Santa Croce, dunque, sono da ricercare altrove: il fenomeno va ricondotto a scarichi abusivi”. Acqualatina spa, gestore idrico dell’Ato 4, si difende dalle accuse di aver contribuito all’inquinamento del Rio Santa Croce.
Nonostante tali attività, però, ad oggi permangono residue situazioni di abusivismo.
Per tale motivo, Acqualatina coglie l’occasione per confermare la propria piena disponibilità per azioni congiunte con l’Amministrazione Comunale e le Forze dell’Ordine che permettano di individuare i responsabili dell’inquinamento e di contrastare il fenomeno degli scarichi abusivi, al pari di quanto già in atto in altri Comuni”.