FORMIA – L’ipotesi matrimonio è stata subito scartata perché “Né di Venere né di Marte, non si sposa, non si parte, né si dà principio all’arte”. Anche l’opzione del tradizionale raduno diocesano dell’Azione Cattolica italiana nel dirimpettaio centro di preparazione olimpica “Bruno Zauli” è stata subito scartata: in un pomeriggio di un giorno feriale i ragazzi sono a casa a quell’ora a fare i compiti. E anche la soluzione della cena sociale o di beneficenza di un club dei Rotary o dei Lions ha retto per pochissimi minuti: sempre a quell’ora, al massimo, potevano essere serviti un thé caldo (poco raccomandabile viste le temperature balneari di quest’autunno pazzo) con due biscotti della nonna o un aperitivo di nuova tendenza.
E allora perché tante auto parcheggiate nel pomeriggio di venerdì all’ingresso del più importante e rinomato hotel di Formia, il Grande Albergo Miramare, l’ex residenza estiva dei Savoia da sempre luogo scelto dalla politica, locale e nazionale, per compiere le scelte più significative? Qui ha dormito per oltre vent’anni il più grande sportivo italiano “all-time”, la “freccia del sud”, il barlettano Pietro Mennea, mentre nel vicino centro di preparazione “Bruno Zauli” del Coni si allenava anche a Natale e a Capodanno per diventare l’uomo bianco più veloce di sempre. Qui si dava appuntamento anche il jet set del cinema nostrano, basti ricordare che il principe della risata, Totò, innamoratissimo di Formia e del Golfo, ha deciso di girare nel 1951 alcune scene al chiuso del film “Totò Terzo Uomo”. Proprio la sala attigua al bar d’ingresso, tanto cara a Mario Mattoli oltre 66 anni fa, è stata la location del primo “ciak” della nuova e attesa pellicola di cui saranno protagonisti quasi 40mila formiani nel voto amministrativo della prossima primavera. A dare il primo assoluto colpo di manovella è un ‘meccanico’ che Sergio Marchionne assolderebbe con un contratto in bianco nella parte relativa all’importo dell’ingaggio per rendere competitiva la sua Ferrari: è un “artigiano” dei motori che – secondo molti – sarebbe in grado di far ripartire una macchina arrugginita e ormai rassegnata da anni a svolgere la mansione di prima azienda del territorio, il Comune di Formia. Mario Taglialatela per essere stato per diversi anni suo segretario e direttore generale conosce alla perfezione i suoi meccanismi, i suoi difetti ma anche i suoi innumerevoli pregi.
Ora molti “pezzi”’ di un disorientato centrodestra ma anche diversi delusi dello schieramento opposto gli hanno chiesto, arrivata l’età della pensione, di essere disponibile per capeggiare un progetto politico ed elettorale, di ispirazione civica, in vista delle amministrative del 2018. Mario Taglialatela non è di Formia, l’interessato lo sa ma – di sicuro- vuole bene alla città più dei formiani: conosce il comune meglio delle sue tasche alla stessa stregua della sua duplice esperienza professionale svolta successivamente al Comune di Latina. E’ talmente preparato sul piano tecnico amministrativo – la formazione ed il continuo aggiornamento lo costringono ancora a divorare manuali di diritto amministrativo e scienze delle finanze – che non si contano sulle dita di… due mani i comuni della provincia di Latina (e non solo) che lo contattano quotidianamente per risolvere, grazie alla sua aperta partita Iva, un problema di riorganizzazione del personale o di gestione del ciclo dei rifiuti al punto di essere stato in lizza per entrare nel consiglio di amministrazione dell’istituenda azienda speciale al comune di Latina.
Ma, ora, è il suo comune, quello di Formia, in cima ai suoi pensieri: Taglialatela, politicamente vicino in un’altra era glaciale fa al Movimento sociale prima e ad Alleanza Nazionale poi, vuole centrare un bellicoso obiettivo sul piano squisitamente da. Parafrasando quel film del 1951 di Antonio De Curtis, vuole diventare davvero il “terzo uomo” tentando di spezzare uno storico ed interessato duopolio in piedi da 37 anni che ha consentito a Sandro Bartolomeo e al compianto Senatore Michele Senatore di essere alla guida, alternativamente l’uno con l’altro, della città. Di entrambi Mario Taglialatela in comune è stato anche il notaio più fidato ma ora c’è bisogno di voltare pagina. Ma per farlo l’ex segretario comunale è costretto, elettoralmente parlando, a volgere lo sguardo al passato.
La conferma è arrivata dalla platea che ha tenuto a battesimo presso il Grande Albergo Miramare il suo movimento denominato “Formia Viva”: tanti ‘ex’ trasversali che l’azione amministrativa l’hanno svolta per una o, al massimo, per due stagioni politiche. Dagli ex assessori Giuseppe Di Nitto (Dc e Ccd) ,Roberto Ruggiero (Psi ), Massimo Giovanchelli (An) e Gaetano Quercia (guai a chiamarlo comunista che si… arrabbia) agli ex consiglieri comunali Augusto Ciccolella, Gianni Di Nucci e Antonio Miele (entrambi ex Forza Italia) passando per gli imprenditori, più o meno ex, come Salvatore Valeriano ed Erasmo Nasta. Nella zona del battistero mancava però il “padrino” del nuovo “battezzato”, un altro ex illustre della destra sociale formiana, Gianni Carpinelli che, trattenuto a Milano per il suo lavoro di agente finanziario, è il coordinatore del movimento “Araba fenice” nel cui logo da mesi compare un’aquila. Ma è lo stemma del comune e quello, un po’ rivisto, della società calcistica della Lazio? A qualche comunista, mai pentito, potrebbe ricordare il rapace tanto caro a qualche grafico dei “ventennio”…. Intanto il movimento “Formia viva” ha diffuso un comunicato – l’incontro del “Miramare” è stato vietato volutamente ai cronisti, più o meno, indiscreti – che si è rivelato la “summa teologica” di tanti buoni propositi, gli stessi caldeggiati dai ragazzi dell’Azione cattolica che facevano, chissà, all’ora del thè i compiti a casa…
Ecco il comunicato stampa integrale del movimento “Formia viva”
“E’ sotto gli occhi di tutti, purtroppo, come gli ultimi anni della storia politica della nostra Formia siano stati caratterizzati da inconcludenti proclami, frontali contrapposizioni, velenosi addii, continui ricatti, indigeribili inciuci, un’acuta paralisi amministrativa. Lasciando, però, ad altri la ricerca delle cause e responsabilità singole e/o collettive di questo stato di cose certamente non esaltante, è evidente che solo pochi sono stati immuni da errori nell’aver creduto e votato, più o meno in buona fede, a destra e a manca o nell’essere stati in passato, più o meno colpevolmente, impegnati in politica vuol Formia, come del resto la stessa Italia, ha già un carico troppo pesante di affanni economici, sociali e morali per sobbarcarsi ancora altri oneri di ulteriori polemiche e/o feroci giudizi di colpevolezza.
Piuttosto in questa sede ci preme sottolineare come al momento i sentimenti più diffusi tra la gente siano lo smarrimento, la sfiducia, l’impotenza e la solitudine: tutti sentimenti protesi ad ingrossare il partito del “non voto” o della “scheda bianca”.
Quello che è mancato e che manca è una sicura rotta di progresso civile ed economico ed una comune speranza di progetto e di uomini per un futuro governo della città. In questa ottica, con la condivisione del presente documento, nel sancire la nascita di questo movimento, poniamo a fondamento del nostro agire politico l’idea che nessun singolo cittadino, gruppo, movimento o anche partito, realmente animato dal superiore interesse della città possa oggi sottrarsi ad una chiamata collettiva di corresponsabilità e d’impegno.
Per tutti indistintamente è giunto il momento di pensare ad un agire politico più sereno e più consapevolmente proiettato alla soddisfazione dei tanti, complessi ed impellenti bisogni della città. Crediamo infatti, che Formia, da subito possa e debba aspirare ad essere governata anche con ampie convergenze e con un patto di legislatura volto a recuperare il tempo perso. Certo ogni ipotesi di convergenza comporta rischi e pericoli, ma, se questo percorso sarà affrontato con buon senso e con spirito di servizio, allora si può ancora sperare e credere che a Formia tanti , ma tanti, siano quelli che vogliono essere protagonisti del “futuro della nostra città”.
Cosicchè, più che alle possibili definizioni di un governo (sia esso “di larghe intese” , “di tregua” o “di grossa coalizione” ) occorre da subito definire la sostanza, i tempi ed i modi delle cose da fare per avviare un sereno confronto ed una costruttiva proposta. Occorre stabilire quello che finora è sempre mancato : regole ferree per evitare salti della quaglia degli eletti, controllo politico di candidati e liste, giusto riequilibrio tra il potere del Sindaco ed un democratico confronto con il Consiglio Comunale e con la Città, stesura di un programma- manifesto con l’indicazione delle condivise soluzioni degli storici nodi irrisolti e dei tempi di attuazione in concreto cioè un programma-manifesto di tregua, chiaro e limpido, sottoscritto alla luce del sole. Nel merito non è più possibile impantanarsi nelle solite, capziose e infruttuose analisi, ma piuttosto è necessario condividere uno stringato e realizzabile programma per una Formia “vivibile”.
Questo movimento vuole porsi nel variegato mondo politico cittadino con umiltà, lealtà e coerenza, particolarmente aperto “alle istanze delle periferie e delle frazioni e ad accogliere e valorizzare le donne ed i giovani, troppe volte inascoltati ed elettoralmente mortificati.
In definitiva un movimento lontano da pregiudizi e da subito pronto a convergere ed unirsi con quanti, con la stessa ferma determinazione, ritengano che, non a caso, nello stemma cittadino campeggi l’Araba Fenice con la scritta “Oltre il destino risorgo””
Saverio Forte