SANTI COSMA E DAMIANO – Peter Ercolano torna a formare i giovani di tutta Europa. In questi giorni l’attore e clown americano, che da anni vive e lavora nel sud Pontino, è a Bruxelles in qualità di formatore, per un progetto europeo promosso dall’associazione di promozione sociale “La Fenice” di Tortona: si tratta del il progetto “St.Art – Building EU citizenship through street arts”, finanziato dal programma europeo Erasmus Plus e cofinanziato dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Tortona.
Lo scambio di giovani provenienti da diversi paesi europei si sta tenendo nella capitale belga – e nelle cittadine di Jalhays e Spa – coinvolge ragazzi tra 14 e i 18 anni e 12 group leaders provenienti da Italia, Belgio, Spagna, Repubblica Ceca, Finlandia e Irlanda. I giovani si cimenteranno nelle arti di strada: clownerie, giocoleria, arti circensi e acrobatiche, danza di strada e teatro d’improvvisazione. Questa è la terza edizione del progetto Erasmus Plus “ST.ART! Building inclusion through street arts”, e quinta attività (in 3 anni) dedicata alle arti di strada come strumento di inclusione e di dialogo interculturale e organizzata con la collaborazione di Peter Ercolano, Ballyfermot Youth Service, @Centre de Jeunes “Le Grand Môme” ASBL, Sirkus Magenta, Asociación Mojo de Caña e Cirqueon.
Un concentrato trascinante di energia positiva, di risate e di arti circensi per abbattere le barriere culturali tra i giovani e allenarli ad un’idea di Europa più unita e solidale. Peter collabora ormai da molti anni con l’associazione La Fenice di Tortona e con il centro giovani Off sempre di Tortona, e l’obiettivo è sempre lo stesso: insegnare ai ragazzi a comunicare tra di loro con il sorriso e la positività, grazie al grande insegnamento dell’arte del clown. Una esperienza di arricchimento personale, a suo modo terapeutica: sorridere è una vera e propria forza regolatrice, importante sia per l’individuo che per la crescita culturale di una collettività e proprio per questo il corso vuole essere una vera e propria “palestra del senso critico” allenando i partecipanti a sviluppare, attraverso l’esercizio, i muscoli della creatività e del senso comico. Una terapia contro il male di vivere, uno strumento di riflessione disincantata che capovolge e re-interpreta la realtà.