FORMIA – Bufera su un episodio accaduto lo scorso 30 ottobre, nella centralissima Piazza Mattej, che vede protagonista il consigliere comunale dei “Centristi per Formia”, Amato La Mura, di cui abbiamo già dato anticipazione su Temporeale.info. L’esponente politico era in un bar della zona e aveva lasciato la sua auto momentaneamente in divieto di sosta quando un’agente di Polizia Locale, Giuseppina Scarpellino, era sul punto di contravvenzionarla. La vicenda è finita in un’informativa inviata al sindaco Sandro Bartolomeo. Secondo quanto scrive la vigilessa al primo cittadino e alla comandante della Polizia locale Rosanna Picano “il signor La Mura, ad alta voce e con tono ammonitore, richiamando l’attenzione di numerosi passanti rimasti allibiti, profferiva le testuali parole: ‘Io sono un assessore che ti paga lo stipendio e farò del tutto per non farti rimanere a Formia, ti rispedisco al mittente, ti rimando a Roma”. Il consigliere La Mura, insomma, si è sarebbe lasciato andare a “comportamenti scorretti ed ineducati, dimostrando poco rispetto per la divisa che indossiamo e dando cattivo esempio di senso civico ai cittadini stessi…”
Da parte sua, il consigliere Amato La Mura si difende. “Io non sono stato multato – dichiara l’esponente dell’opposizione consiliare – la mia auto non era parcheggiata li dove sono intervenuti i vigili ma con le quattro frecce inserite a circa 400 metri di distanza. Io al fischio del vigile smetto di prendere il caffè al bar e mi avvicino chiedendo se fosse possibile finire di bere e poi allontanarmi pur non essendo interessato in quel momento a ciò che stava accadendo con persone che si avviavano a spostare i propri mezzi. Ed è qui che ho avuto il diverbio perché l’agente mi allontanava con un gesto che ho equivocato o forse era chiaro e non l’ho accettato. In risposta a questo ho chiarito all’agente che non era bello il gesto eseguito anche perché come consigliere comunale ero uno dei suoi datori di lavoro lei allora mi ha ribadito che il Comune di Formia non le dava lavoro ma il Comune di Roma. Io prima di allontanarmi le ricordavo che se voleva poteva tornare a Roma se qui non si trovava bene. Questa è stata la conversazione che abbiamo avuto il giorno dopo, dove scusandomi le facevo notare che forse entrambi avevano contribuito a far sì che ci agitassimo. Questi i fatti. Sono però rattristato di come una lettera riservata seppur con molte inesattezze possa essere arrivata ai mass media. Così sarà la prossima campagna elettorale? Grazie ma io passo!”
Saverio Forte