GAETA – Due giorni di protesta al liceo scientifico Enrico Fermi. La sospensione delle lezioni è iniziata venerdì intorno alle 10 quando i ragazzi si sono accorti che gli unici bagni funzionanti erano al piano terra ed hanno lasciato in massa le aule. Hanno ritenuto che fossero insufficienti per gli oltre 300 studenti distribuiti sui tre piani dell’istituto di piazza Trieste. La dirigenza ha deciso comunque di non disporre l’uscita anticipata, al contrario di quanto avvenuto al liceo classico di Formia, per evitare di lasciare minori senza custodia. Gli studenti, ritenendo preminente il mantenimento delle condizioni igieniche e sanitarie della scuola sabato si sono rifiutati di entrare ed hanno svolto un’assemblea nel piccolo anfiteatro in cemento all’esterno, con l’autorizzazione del commissariato di polizia di Gaeta. Torneranno in classe lunedì – spiega il rappresentante degli studenti Matteo Antocicco nell’intervista – dopo aver ottenuto la promessa dell’inizio dei lavori per l’istallazione di una autoclave. Conferme che arrivano anche dagli ambienti della provincia dove si sottolinea che i funzionari compiranno quanto meno un sopralluogo per stabilire se installare un’autoclave o un’autocisterna. Non condivide lo sciopero la preside che ha invece evidenziato come la mancanza d’acqua sia stato un fatto episodio isolato, mentre precedentemente l’acqua sarebbe mancata solo qualche volta nel pomeriggio. Della vicenda era stata interessata anche Acqualatina che aveva promesso l’invio sul posto di un tecnico, ma si è atteso invano. Da chiarire invece perché, nonostante esplicite richieste, l’ente di via Costa non abbia provveduto per tempo. Al Nautico Caboto, dall’altra parte della piazza, è stato installato un serbatoio da 5.000 litri e comunque già dall’inizio dell’estate, precauzionalmente ne era stato messo uno da 2.000 litri. A quanto risulta un impianto di questo tipo costa meno di 5.000 euro. Una cifra irrisoria per un’autoclave destinata a risolvere definitivamente il problema e che può essere usata anche per inviare l’acqua ai piani superiori, compensando la pressione deficitaria della rete garantita dal gestore idrico Acqualatina.