VENTOTENE – Anche l’amministrazione comunale capitanata dal sindaco Gerardo Santomauro finisce sotto i riflettori della magistratura. Il sostituto procuratore della repubblica di Cassino, Maria Beatrice Siravo, ha infatti chiesto il rinvio a giudizio per l’attuale vicesindaco di Ventotene Modesto Sportiello, eletto pochi mesi fa. Nella nuova inchiesta risultano indagati anche l’imprenditore Claudio Santomauro e il tecnico comunale Pasquale Romano, già coinvolti nella maxi inchiesta degli appalti truccati, e Guido Moreschini, amministratore di una società edile. I quattro sono finiti nel libro degli indagati per appalti di lavori pubblici, attraverso procedure negoziate senza pubblicazione del bando di gara. I fatti risalgono al novembre e dicembre 2012. All’epoca Sportiello era consigliere comunale di minoranza. Gli appalti in questione, per circa un milione di euro, riguardano la riqualificazione di Piazza Castello e la realizzazione della strada alternativa a Parata Grande.
Secondo quanto accertato dalla Procura di Cassino, Romano, nella qualità di capo area appalti pubblici e RUP, Sportiello, nella qualità di consigliere comunale di minoranza e socio di fatto dell’impresa AL.CO. srl, Moreschini, quale amministratore di diritto della società AL.CO. e Santomauro nella qualità di amministratore della impresa “Santomauro Claudio”, tutti in concorso tra loro ricorrendo alla procedura negoziata senza pubblicazione del bando di gara, invitando sei imprese di Ventotene, di cui cinque non erano in possesso dei requisiti tecnici ed economici necessari per espletare i lavori appaltati, invece dell’espletamento di una gara aperta su base nazionale, accordandosi affinchè l’impresa di Santomauro, unica in possesso dei requisiti non presentasse alcuna offerta, concordavano e portavano a compimento «la fraudolenta aggiudicazione della gara d’appalto relativa al terzo lotto dei lavori di ri qualificazione della piazza Castello di Ventotene per un importo pari a 467 mila e 500 euro in favore dell’impresa edile AL.Co. srl unica ad offrire un ribasso dell’1,20%».
Stessa modalità di condurre le procedure di aggiudicazione di appalto è stata eseguita per un altro grande lavoro pubblico per un importo di 465 mila e 354 euro per la realizzazione della «strada alternativa di via Cala Rossano – via Parata Grande» sempre in favore della ditta di Santomauro che offrì un ribasso dell’1%.
Procedure che ricordano da vicino quelle già sviscerate nella precedente inchiesta sugli appalti truccati che ha visto l’arresto dell’ex sindaco Giuseppe Assenso, dell’ex assessore al turismo del comune Daniele Coraggio, dell’ex responsabile della ripartizione tecnica comunale Pasquale Romano e degli imprenditori isolani Claudio Santomauro e Antonio Langella, e che in generale vede ben 13 persone indagate.