SABAUDIA – Nessun danno o malfunzionamento lungo i 1.263 metri della condotta del depuratore di Sabaudia, sommersa nello specchio di mare antistante la foce di Caterattino. È quanto emerso dalle verifiche effettuate nei giorni scorsi dai Carabinieri del Nucleo subacquei di Roma, supportati dai colleghi della Stazione territoriale e dal Reparto per la Biodiversità di Fogliano, a seguito di specifica richiesta d’intervento formulata dall’Amministrazione comunale.
Il personale specializzato dell’Arma ha eseguito l’ispezione tecnica per più giorni e in orari diversi, impiegando anche sofisticate telecamere e sonde subacquee computerizzate, al fine di rilevare ogni eventuale, minima anomalia anche nei tratti insabbiati dell’infrastruttura. Le attività e i dati rilevati consentono però di escludere al momento l’esistenza di guasti o rotture.
Questi esiti, dunque, confermano quanto già riscontato dall’Amministrazione comunale nei mesi scorsi: si tratta di un fenomeno del tutto naturale dovuto alle maree, nella fattispecie al ricircolo dell’acqua tra il lago e il mare nelle fasi dell’alta e della successiva bassa marea. In sostanza l’acqua, tornando al mare, porta con se cumuli di alghe marroni che danno sensazione di inquinamento.