FORMIA – L’arrivo dei primi freddi trova il comitato Sud Pontino di Croce Rossa impegnato in un’azione di contrasto alle condizioni di indigenza in cui si dibattono i soggetti senza fissa dimora. Oltre all’assistenza prestata costantemente durante l’intero anno attraverso la raccolta e distribuzione di viveri ed altri beni di prima necessità presso le quattro delegazioni di Castelforte, Formia, Gaeta e Minturno, i volontari del nucleo “Sasfid”, formati per relazionarsi con gli “invisibili” attraverso la costruzione di rapporti fiduciari reciproci e dialogo, hanno al loro attivo la soluzione di diversi casi di ricongiungimento familiare e reinserimento, anche a livello internazionale. Dall’esperienza maturata tra giacigli di fortuna e ricoveri all’addiaccio è emersa la consapevolezza della necessità di una base logistica mobile d’appoggio, in grado di supportare i meno fortunati proprio nei periodi in cui si manifestano condizioni meteorologiche averse. Propositi, che si sono tradotti concretamente nell’acquisto e ricondizionamento di un camper, a servizio di un equipaggio esperto, elementi imprescindibili dell’Unità Sociale di Strada.
“La decisione di affrontare il disagio – dichiara il presidente Emilio Donaggio – è frutto delle tante e drammatiche “storie” con le quali ci siamo misurati durante le passate stagioni invernali. Negli ultimi 4 anni, in collaborazione con il distretto socio sanitario dei comuni del Golfo ed in particolare del municipio di Formia, abbiamo affrontato l’emergenza mediante l’approntamento presso il Molo Vespucci (Formia) di un campo di tende, diventato poi lo scorso anno “Villaggio dell’accoglienza e della solidarietà Isabella Mattei”. I container hanno consentito di ospitare tra i 20 ed i 30 soggetti, ed hanno offerto sicuramente condizioni ricettive più confortevoli, considerando anche le gelate verificatesi proprio nei giorni di apertura della struttura nel mese di gennaio. Oggi molte di quelle persone, accompagnate nel loro percorso da un team di volontari di Croce Rossa coordinato da professionisti psicologi e legali, hanno ritrovato la strada smarrita e recuperato condizioni di vita dignitose. Considerazioni che ci proiettano, in attesa di una decisione politica, nel tentativo di incrinare, per ora solo con gli sforzi della nostra associazione e dei nostri partner, quella comoda cappa di vetro che separa la normalità della vita quotidiana dalla vita nascosta di questi ultimi”.
L’acuirsi delle condizioni di povertà in Italia forma oggetto di un puntuale report dell’Istat. Nel 2016 sono stati stimati 1 milione e 619mila famiglie residenti in condizione di povertà assoluta, nelle quali vivono 4 milioni e 742mila individui. Rispetto al 2015 si rileva una sostanziale stabilità della povertà assoluta in termini sia di famiglie sia di individui. L’incidenza di povertà assoluta per le famiglie è pari al 6,3%, in linea con i valori stimati negli ultimi quattro anni. Per gli individui, l’incidenza di povertà assoluta si porta al 7,9% con una variazione statisticamente non significativa rispetto al 2015 (quando era 7,6%). L’incidenza della povertà assoluta aumenta nell’Italia Centrale, in termini sia di famiglie (5,9% da 4,2% del 2015) sia di individui (7,3% da 5,6%), a causa soprattutto del peggioramento registrato nei comuni fino a 50mila abitanti al di fuori delle aree metropolitane (6,4% da 3,3% dell’anno precedente).
Nel marzo 2017 sono stati invece pubblicati i dati della seconda indagine sulla condizione delle persone che vivono in povertà estrema, effettuata in collaborazione con Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali, Federazione italiana degli organismi per le persone senza dimora (fio.PSD) e Caritas Italiana. In questo caso si stimano in 50.724 le persone senza dimora che, nei mesi di novembre e dicembre 2014, hanno utilizzato almeno un servizio di mensa o accoglienza notturna nei 158 comuni italiani in cui è stata condotta l’indagine. Tale ammontare corrisponde al 2,43 per mille della popolazione regolarmente iscritta presso i comuni considerati dall’indagine, valore in aumento rispetto a tre anni prima, quando era il 2,31 per mille (47 mila 648 persone). La quota di persone senza dimora che si registra nelle regioni del Nord-ovest (38%) è del tutto simile a quella stimata nel 2011, così come quella del Centro (23,7%) e delle Isole (9,2%); nel Nord-est si osserva invece una diminuzione (dal 19,7% al 18%) che si contrappone all’aumento nel Sud (dall’8,7% all’11,1%).
Rispetto al 2011, vengono confermate anche le principali caratteristiche delle persone senza dimora: si tratta per lo più di uomini (85,7%), stranieri (58,2%), con meno di 54 anni (75,8%) – anche se, a seguito della diminuzione degli under34 stranieri, l’età media è leggermente aumentata (da 42,1 a 44,0) – o con basso titolo di studio (solo un terzo raggiunge almeno il diploma di scuola media superiore). Cresce rispetto al passato la percentuale di chi vive solo (da 72,9% a 76,5%), a svantaggio di chi vive con un partner o un figlio (dall’8% al 6%); poco più della metà (il 51%) dichiara di non essersi mai sposato. Anche la durata della condizione di senza dimora, rispetto al 2011 si allunga: diminuiscono, dal 28,5% al 17,4%, quanti sono senza dimora da meno di tre mesi (si dimezzano quanti lo sono da meno di 1 mese), mentre aumentano, le quote di chi lo è da più di due anni (dal 27,4% al 41,1%) e di chi lo è da oltre 4 anni (dal 16% sale al 21,4%).
Inoltre, secondo le associazioni animaliste, circa il 10% trova sollievo nella compagnia di almeno un animale, quasi sempre un cane. Condizione che spesso porta le strutture protette a rifiutare l’accoglienza di clochard in possesso di animali d’affezione, mentre invece ‘campi’ e ‘villaggi’, come avvenuto al Molo Vespucci, cercano di superare la problematica con la predisposizione di appositi spazi.
“La prima delle sfide – ha detto nella prima intervista ufficiale a Rainews 24 il neo eletto presidente della Federazione Internazionale di Croce Rossa e Mezzaluna Rossa, Francesco Rocca – è alleviare il dolore di tante persone. Dobbiamo rafforzare per questo ancora di più il network dei 17 milioni di volontari della Croce Rossa e Mezzaluna Rossa in tutto il mondo e coinvolgere maggiormente la società civile”.
“L’unità di Strada – continua Donaggio – si prepara alla sua quarta uscita. Ha iniziato la propria attività in via sperimentale, al fine di censire il numero dei senza fissa dimora sul territorio e le loro necessità più immediate. Attualmente è molto forte la richiesta di vestiario invernale e coperte che stiamo distribuendo grazie ai tanti benefattori che credono nel nostro lavoro. Il camper ci ha consentito dapprima di offrire bibite calde e successivamente di scaldare pasti. Grazie alla società Dussmann service, che ci sta supportando gratuitamente, siamo in grado di assicurare una cena completa due volte a settimana, direttamente nei luoghi di stazionamento o pernotto. Ringraziamento particolare particolare vanno ai volontari dell’associazione di protezione civile “La Fenice” di Gaeta, al presidente Aldo Baia ed al suo vice Angelo Viola che, senza indugio, hano messo a disposizione uno spazio all’interno della propria sede dove effettuare i preparativi per ogni missione. La Croce Rossa, come noto è nata sui campi di battaglia, dove ancora oggi, paga in termini di vite umane la sua presenza. Nei paesi occidentali, a distanza di oltre 150 anni, i 7 principi fondamentali di C.R.I. trovano applicazione sull’asfalto e sul cemento dove purtroppo si muore ancora di stenti”.
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