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Formia / Annullato il ritiro del Genoa e fioccano polemiche contro il Coni

FORMIA – Formia dovrà attendere ancora, dopo trent’anni, per riabbracciare una squadra di serie A. A meno di clamorosi ma ancora possibili colpi di scena è stato rinviato il ritiro che il Genoa avrebbe dovuto effettuare a metà gennaio, dal 13 al 20 gennaio prossimi, in occasione della lunga sosta invernale post Natalizia. Il motivo? La semina effettuata negli ultimi giorni del manto erboso dello storico stadio Nicola Perrone che, diventato di proprietà del Coni dopo la discutibile cessione da parte del Comune, potrà essere disponibile solo a febbraio in prospettiva di uno stage della nazionale Under 19 di calcio femminile. A confermarlo è il nuovo direttore del centro di preparazione olimpica “Bruno Zauli”, l’ex campione olimpico di canotaggio Davide Tizzano che ha mandato in soffitta, solo dopo alcuni giorni, il generoso giro d’orizzonte promosso dall’ex direttore sportivo del Formia degli anni d’oro Antonio Miele per conto del nuovo direttore generale della società rossoblù Giorgio Perinetti.

Il Genoa avrebbe voluto allenarsi a Formia per una settimana prima della trasferta del 21 gennaio a Torino contro la Juventus ma la nuova governance del Centro di preparazione olimpica è stata inflessibile: “Il manto erboso del Perrone non si tocca perché la sua semina è costata alle casse del Coni 12mila euro. E poi perché subito dopo – si vocifera tra febbraio e marzo – arriveranno le azzurrine”. Tizzano avrebbe voluto essere informato preventivamente per concordare l’opera degli agronomi del comitato olimpico ma solo giovedì ha ricevuto un’email ufficiale del Genoa dopo i contatti informali promossi, a titolo personale, da Miele con i più stretti collaboratori dello stesso campione olimpico di canottaggio. Miele si era prodigato per reperire un’adeguata sistemazione alberghiera e ricettiva per la spedizione genoana ma quando era riuscito a trovare la giusta accoglienza ricettiva ma ha conosciuto il discorso dei vertici dirigenziali del centro di preparazione olimpica intitolato ad un sindaco, Bruno Zauli, che prima delle Olimpiadi di Roma del 1960 aveva capito che lo sport produce turismo e, dunque, economia. “Vanno rispettati i tempi di madre natura – ha detto Tizzano – I problemi tecnici legati alla semina di un manto erboso vanno purtroppo rispettati. Bisogna rispettare i tempi che la semina richiede per qualsiasi tappeto. Ci dispiace per il Genoa, società gloriosa e blasonata, che vorremmo accogliere appena sarà possibile nel nostro centro che resta – ha concluso il direttore Tizzano – a disposizione dell’intero sport italiano e, dunque, anche del calcio professionistico”.

Formia purtroppo ha perso un’altra ghiotta occasione per accogliere, favorendo una forma di turismo sportivo tanto reclamizzato dal sindaco Sandro Bartolomeo, per una settimana un centinaio tra giocatori, dirigenti e addetti ai lavori e, naturalmente, i giornalisti dei principali organi d’informazione liguri e italiani. Il comune in questa vicenda è rimasto spettatore inerme, passivo. E l’amministrazione comunale dovrebbe porsi non poche domande sulla fretta con cui ha ceduto il vecchio stadio San Pietro al Coni, una struttura diventata finalmente una bomboniera ma chiusa in attesa dell’arrivo delle promesse italiane del calcio in gonnella. Il Coni, in cambio, si è impegnato ad ultimare i lavori del nuovo stadio comunale in località Fontana a Maranola ma all’interno degli spogliatoi questa struttura quando piove bisogna aprire gli ombrelli. E chi avrebbe dovuto vigilare e sovraintendere alla gestione di risorse che sono state pubbliche? Lo stadio di Maranola a fatica ospita anonime partite del campionato di eccellenza. Figuriamoci se un giorno vi scenderanno squadre di calcio di serie A come la Roma, la Sampdoria, l’Udinese ed il Verona come quello bellissimo del primo ed unico scudetto di Osvaldo Bagnoli.

Intanto alcuni colleghi giornalisti di Genova – come ci hanno confidato – erano pronti a trascorrere sette giorni nel sud-pontino ma la loro meraviglia l’hanno esternata così: “Con tutto il rispetto possibile immaginabile ma l’erba naturale dello stadio di Formia è così sacra come quella di Wembley a Londra?”

Saverio Forte

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