FORMIA – Il commissariato di polizia di Formia, guidato dal vice questore Paolo Di Francia ha posto fine ieri sera ad una storia di soprusi e violenze che ha sconvolto un’intera famiglia. All’aeroporto di Fiumicino, congiuntamente alla Polizia di Frontiera, la squadra di polizia giudiziaria del Commissariato di Formia, ha arrestato S.C.D. trent’anni, di rientro dall’Inghilterra. Secondo quanto appurato l’uomo originario di Formia residente a Firenze, sarebbe responsabile di atti gravissimi nei confronti dei familiari e della di lui ragazza. La vicenda trae origine dalla denunzia resa negli Uffici del commissariato di via Spaventola da parte di una donna, dichiaratasi vittima delle indicibili violenze del citato individuo, con cui aveva avuto una relazione sentimentale. Il trentenne, a causa della sua tossicodipendenza, sottoponeva la giovane donna a ripetute richieste di danaro, alle quale non poteva più far fronte. Da quanto ricostruito, nel corso di un incontro avuto nell’estate scorsa, non avendo denaro da consegnare al proprio ragazzo, veniva violentemente malmenata con calci e pugni ed obbligata, dopo aver subito due bruciature sulla coscia, tramite un mozzicone di sigaretta, ad avere un rapporto sessuale orale. La violenza inaudita dell’uomo terminava solo dopo aver profferito gravissime minacce nei confronti della sua povera vittima.
Tale comportamento allucinante, è risultato essere stato adottato anche nell’ambito familiare, così come confermato da parte della madre e dalla sorella dell’uomo nativo di Gaeta, dimorante in Formia. Il soggetto evidentemente in preda a crisi di astinenza, più volte si era scagliato contro i propri congiunti, che non riuscivano a far fronte alle continue richieste di danaro, minacciandoli di morte tramite sbarra di ferro. Alla luce di ciò, allontanatosi dagli affetti familiari, faceva perdere le proprie tracce andando a vivere per un periodo a Londra. Nel corso degli accertamenti il fascicolo dell’indagato si è arricchito ulteriormente, tramite le denunce raccolte dalla Questura di Firenze da parte della madre, descriventi gli atti persecutori subiti da parte del figlio nel periodo cui la medesima si era trasferita a Firenze.
Alla luce delle risultanze investigativa è stata fatta una informativa alla Procura di Cassino, curata dal sost. Proc. Marra, la quale si determinava nella richiesta di una misura cautelare in carcere, non essendo praticabile altra soluzione nei confronti di una persona caratterizzata da un comportamento penalmente assai rilevante. Il GIP di del Tribunale di Cassino, dott. Amato, ha pertanto emesso il provvedimento cautelare notificato la notte scorsa nell’Aeroporto di Fiumicino, dal personale della Polizia di Stato, il quale ha esaminato le liste di imbarco dei passeggeri provenienti dal regno Unito. L’uomo si trova attualmente ristretto nel carcere di Civitavecchia.
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