FORMIA – Ormai, purtroppo, non ci sono più dubbi. E’ dolosa la causa dell’incendio che nella notte tra domenica e lunedì ha distrutto un’utilitaria parcheggiata in un garage in via Pasquale Testa, l’arteria in salita che collega la stazione ferroviaria al quartiere di Castellone, a Formia. La conferma è giunta da ambienti della locale compagnia dei Carabinieri che, insieme ai Vigili del Fuoco di Gaeta, stanno indagando su un episodio che nasconde ancora non pochi lati oscuri. Che sia doloso il rogo la riprova è arrivata da una circostanza segnalata dal proprietario dell’auto, Luigi Mario Asilo, un ex falegname originario di Gaeta di 79 anni: i soccorritori hanno trovato aperto il garage che l’anziano invece aveva regolarmente chiuso nella serata di domenica quando aveva fatto ritorno a casa.
Ora al vaglio degli inquirenti c’è il passato dell’uomo: il 3 dicembre 2014 era stato condannato ad un anno e mezzo di reclusione, con sospensione condizionale della pena, al termine del processo che lo aveva visto imputato per usura. Il 76 enne era finito al centro di alcune indagini portate avanti dalla Guardia di finanza di Formia su una serie di prestiti a strozzo compiuti in passato nei centri del Golfo. Difeso dall’avvocato Pasquale Di Gabriele, Asilo era riuscito però a veder ridimensionare la sua posizione, in primis la sospensione della pena. Le operazioni di spegnimento delle fiamme dell’altra notte, comunque, si sono protratte per più di quattro ore avendo interessato, oltre all’auto, diverse suppellettili sistemate su un soppalco che l’uomo aveva creato all’interno del garage.
L’incendio non ha provato danni alle persone ma si è temuto il peggio dal momento che il garage si trova al piano terra di un fabbricato in cui abitano diverse famiglie. L’ex falegname non ha saputo dare una spiegazione su quanto è avvenuto ed è probabile che possa essere di nuovo interrogato dai Carabinieri del Maggiore David Pirrera.
Saverio Forte