Cronaca

Omicidio sul lungomare di Terracina, in bilico la decisione su Arcangelo Abbinante

TERRACINA – Potrebbero decidersi domani, lunedì 4 dicembre, le sorti di Arcangelo Abbinante, il boss dell’omonimo clan operante a Scampia, accusato di essere uno dei responsabili dell’omicidio di Gaetano Marino, detto Moncherino, sul lungomare di Terracina. I giudici del Tribunale del Riesame di Roma hanno deciso di prendere tutto il tempo per decidere sull’istanza di annullamento della misura cautelare in carcere presentata dagli avvocati difensori del boss degli Abbinante e lo potranno fare entro e non la giornata di lunedì.

Nelle pagine diversi collaboratori di giustizia indicano Arcangelo Abbinante, figlio di Antonio, come elemento di vertice della batteria di fuoco del Monterosa nonché come uno degli organizzatori del delitto di Terracina. In un verbale dell’ottobre 2014 Pasquale Riccio raccontava:«Marino venne prescelto come vittima da Arcangelo Abbinante e Giuseppe Montanera. Per organizzare il delitto Abbinante contattò un tale detto ‘o cinese (che viveva a Terracina e lì piazzava le macchinette del Monterosa). Il cinese affittò una casa sulla Pontina poi si cambiò e venne affittata una casa più vicina sul corso di Terracina. Ricordo che nella casa c’erano tutte immagini di santi e papi.

Il gruppo di fuoco nella prima casa era composto da Giuseppe Montanera, Arcangelo Abbinante, Giovanni Gelsomino detto ‘Millelire’, Giovanni Carriello detto ‘o brigante e Salvatore Baldassarre. Il gruppo di fuoco saliva il fine settimana perché ci era stato detto che Marino si trasferiva a Terracina con la sua famiglia per il fine settimana.

Saverio Forte

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