FORMIA – Il Circolo “Enzo Simeone” del partito della Rifondazione Comunista di Formia punta il dito sulle anomalie nell’efficientamento strutturale, energetico e antincendio degli istituti superiori della città. “La Provincia di Latina – si legge nella nota – ha ottenuto dalla regione Lazio 10 del 23.4 milioni di euro di fondi – resi disponibili dal Ministero dell’Istruzione – per l’efficientamento strutturale, energetico ed antincendio degli istituti superiori. Il contributo riguarda 39 dei 41 progetti della Provincia di Latina. Il 20% dei fondi verranno erogati entro i prossimi sei mesi, mentre il 70% a stato di avanzamento dei lavori e un ulteriore 10% dopo il collaudo degli interventi che dovrebbero iniziare a breve per concludersi entro i prossimi tre anni. Nel comune di Formia con decreti presidenziali n.51-52-53-55-56 del 16/10/2017 sono stati finanziati gli interventi di manutenzione straordinaria ed adeguamento normativo dei seguenti istituti di istruzione superiore: Vitruvio Pollione per €200.000; Fermi per €100.000; Celletti per €600.000; Filangeri per €300.000; Cicerone per €200.000.
I finanziamenti hanno consentito l’affidamento in appalti di servizi riguardanti “Verifiche tecniche ed indagini diagnostiche strutturali finalizzate alla mappatura dei fenomeni di degrado ed alla valutazione dei livelli di sicurezza dei solai di diversi immobili scolastici di competenza della provincia di Latina”.
All’esito delle verifiche tecniche per ogni istituto è stato redatto un documento di fattibilità delle alternative progettuali degli interventi previsto dall’articolo 23, comma 5 del D.L 50/16. L’approvazione dello studio è necessario per l’inserimento dell’intervento nel programma triennale, affinché l’amministrazione possa accedere ai fondi.
Nel leggere i documenti allegati ai decreti abbiamo scoperto però alcune anomalie. Infatti dalla lettura della relazione illustrativa dell’intervento – una pagina di testo carattere normale – si scopre che gli interventi proposti sono: 1) Monitoraggio dello stato fessurarivo della struttura in muratura ed eventuali lavori volti alla messa in sicurezza. 2) Verifica della presenza di infiltrazioni o dell’eccessiva umidità. 3) Sostituzione o sistemazione elementi di copertura, spicconatura e rifacimento dell’intonaco ammalorato. 4) Verifica della causa provocante l ‘eccessiva umidità, rifacimento tinteggiatura. 5) revisione completa degli infissi esterni ed interni e lavori di sistemazione o sostituzione. 6) Adeguamento alle normative vigenti degli impianti.
Tutto questo è semplicemente ridicolo. Qui si stanno scambiando delle verifiche statiche e degli interventi al limite tra manutenzione ordinaria e straordinaria, per interventi di efficientamento strutturale. Senza che sia indicato uno straccio di criterio tecnico economico di scelta degli interventi. Forse qualcuno sta pensando di spendere milioni di euro, per monitorare quadri fessurativi, riparare macchie d’umido, senza dire nulla se l’edificio scolastico ha un adeguato livello di sicurezza strutturale, in particolare dal punto di vista sismico.
Vogliamo ricordare ai nostri cittadini ed ai nostri amministratori che gli edifici scolastici sono edifici importanti che prevedono affollamenti significativi (classe d’uso 3), per cui la valutazione di sicurezza è obbligatoria. L’articolo 8.3 delle DM 14/01/2008 (NTC08) prevede che “Le costruzioni esistenti devono essere sottoposte a valutazione della sicurezza quando ricorra anche una delle seguenti situazioni: – interventi non dichiaratamente strutturali, qualora essi interagiscano, anche solo in parte, con elementi aventi funzione strutturale e, in modo consistente, ne riducano la capacità o ne modifichino la rigidezza.”
Inoltre, trattandosi di interventi di efficientamento strutturale, è davvero duro sostenere che non sia necessario effettuare una valutazione di sicurezza.
Noi riteniamo la scuola una parte fondamentale dello sviluppo della persona e della società, per questo vogliamo che i soldi spesi per le sue strutture siano spesi bene e non regalati facilmente alle imprese. Per questo esigiamo che sia prodotta una valutazione di sicurezza, che: 1) determini l’accelerazione sismica minima a cui può resistere il fabbricato. 2) Che valuti i meccanismi di collasso globale e locale. 3) che consenta di stabilire un criterio oggettivo di scelta degli interventi, e non un criterio soggettivo come appare quello adottato dalla Provincia di Latina.
Queste cose sono state dette e ripetute, basta leggere i nostri precedenti interventi di Agosto 2016 e 2017 per capire di cosa stiamo parlando, ma appare evidente che in Provincia trascurano i nostri interventi, anche a costo di andare contro le norme.
A questo punto non resta che aspettare la pubblicazione del progetto definitivo per inviare tutto alla Corte dei Conti e alla Procura della Repubblica per chiarire se quanto fatto dalla Provincia di Latina, sia conforme alla legge oppure no! Nel frattempo non ci resta che fare appello al Dipartimento del Genio Civile della Regione Lazio, alle commissioni competenti degli ordini professionali provinciali ed agli uffici tecnici comunali competenti per valutare se è legittimo un intervento edilizio articolato nel modo in cui intende la Provincia di Latina”.